“Io ho votato sì ritendendo che fosse fondamentale per un momento così delicato sostenere il governo ed essere compatti come Movimento 5 stelle. Perché la compattezza è fondamentale per incidere in parlamento. È chiaro che si è formata una frattura molto forte, ne prendo atto, ma andiamo avanti”. Così l’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede risponde ai cronisti che gli chiedono un commento sulla spaccatura interna al Movimento. Poche ore fa infatti Crimi ha annunciato l’espulsione dei 16 deputati hanno votato no alla fiducia al governo Draghi. Fuoriuscite che si vanno a sommare a quelle dal Senato, dove sono stati 15 gli eletti a dire no al nuovo esecutivo. “La giustizia è un settore che noi difenderemo – sottolinea Bonafede – io lavoro, avendo come obiettivo la compattezza che ci consente di essere eforti a portare avanti la battaglie del Movimento 5 stelle. Ma non posso costringere i parlamentari a votare la fiducia. A me interessa solo lavorare nel rispetto del mandato che ci è stato dato dai cittadini”

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