L’euro irreversibile? “Di irreversibile c’è solo la morte”. Il Ponte sullo Stretto? “Mi auguro che Draghi lo rilanci”. Matteo Salvini continua a provocare il premier Mario Draghi e il governo di cui fa parte la stessa Lega. Dopo che nelle scorse ore è stato il suo ministro del Turismo Massimo Garavaglia ad andare all’attacco del collega alla Salute Roberto Speranza sulla mancata riapertura degli impianti di sci, oggi è stato lo stesso leader del Carroccio, intervistato a “L’aria che tira” su La7, a ritirare fuori temi che spaccano l’esecutivo. Provocazioni destinate a creare problemi in una compagine che va dai 5 stelle a Forza Italia. Tanto che il primo a replicare al leghista è stato il segretario del Pd Nicola Zingaretti che ha subito stigmatizzato le parole sulla moneta unica: “L’Euro e l’Europa sono la dimensione dove pensare e rafforzare il futuro dell’Italia. Dovrebbe essere anche superfluo ripeterlo”, ha scritto su Twitter. Eppure, come rivelato in esclusiva da ilfattoquotidiano.it, solo ieri Salvini e Zingaretti si sono incontrati per un colloquio privato.

La risposta sull’Euro, seppur volutamente ambigua e interlocutoria, è destinata a far discutere nell’esecutivo nato in nome dell’europeismo. Di fatto, niente di nuovo sul fronte del Carroccio, ma solo la conferma di una freddezza sull’Unione europea che l’adesione al governo di unità nazionale non ha scalfito. Eppure, durante le trattative per il governo Draghi, l’apertura di Matteo Salvini aveva spinto opinionisti e commentatori a parlare di svolta “moderata” del leader del Carroccio e di una improvvisa conversione all’europeismo. Un primo effetto era stato registrato solo una settimana fa: a Bruxelles, la delegazione della Lega ha votato a favore del Recovery plan dopo che, nelle scorse votazioni, si era sempre astenuta. “A favore per dare concretezza alla fase nuova”, hanno dichiarato gli eurodeputati. Ma di quell’apertura e collaborazione, sembra già essere rimasto molto poco.

Ma non c’è solo lo scarso europeismo a minare l’unità della maggioranza. Salvini, sempre intervistato da La7, ha anche parlato del Ponte sullo Stretto, altro tema che per almeno uno degli alleati al governo (i 5 stelle) rimane irricevibile. “Stiamo cercando soluzioni alle tante crisi aziendali: c’è un progetto di fattibilità sul ponte dello Stretto con l’acciaio prodotto a Taranto, sarebbero circa 100mila posti di lavoro. Mi aspetto che Draghi rilanci il Ponte sullo Stretto“, ha dichiarato Salvini. Perfino Matteo Renzi, dopo che aveva provocato più volte il governo Conte 2 sulla costruzione del ponte, al momento degli incontri con il presidente incaricato ha fatto sparire la richiesta consapevole della difficoltà che possa trovare l’appoggio dentro la maggioranza.

Per Salvini il fronte più caldo però, nonché quello su cui intende alzare sempre di più i toni, rimane quello delle misure restrittive. Se solo ieri il ministro Garavaglia si è scagliato contro Speranza, oggi il leader del Carroccio ha ribadito uno dei suoi ritornelli sulle chiusure serali: “Se si può andare fuori a pranzo in maniera sicura, perché non si può a cena?“, ha detto a Radio Capital. Certo, ha anche detto che “questo è il momento di deporre l’ascia di guerra“. E “la scelta di chiudere gli impianti da sci arrivata la sera per la mattina, era parte del modello Conte-Casalino, io penso che con Draghi cambieranno molte cose”. Eppure, come confermato da Palazzo Chigi ieri, i tempi e le modalità di comunicazione della chiusura degli impianti di sci è stata decisa proprio con il neo presidente del Consiglio. Salvini, sempre in mattinata, non aveva rifiutato l’etichetta di “europeista”: “Sull’immigrazione ho chiesto a Draghi un atteggiamento europeista. Pretendiamo il coinvolgimento dell’Europa. Salvini europeista? Non è un insulto, Draghi difenderà gli interessi degli italiani in Europa meglio di chiunque altro. In questo momento bisogna andare al di là delle etichette, altrimenti non avrei mai dato la fiducia al governo del banchiere Draghi”. Poche ore dopo però, sulla moneta unica ha detto che “solo la morte è irreversibile”.

Il leader del Carroccio di fatto mira a giocare due partite: stare dentro al governo e farne l’opposizione. Quindi, mentre provoca Draghi, dall’altra assicura collaborazione. E, sempre a La7, ha rivelato che continuerà un tour di incontri con ministri e leader. Dopo l’incontro di ieri sera con il segretario dem, Nicola Zingaretti, incontrato alla Camera, Matteo Salvini vedrà oggi due ministri: la forzista Maria Stella Gelmini, titolare del ministero per gli affari regionali e le autonomie – con cui è già fissato un incontro – e il ‘tecnico’ Enrico Giovannini, alla guida del dicastero per le Infrastrutture. In settimana previsti incontri con il leader di Italia viva Matteo Renzi e con Luigi Di Maio, anche se dallo staff del ministro degli esteri non confermano al momento appuntamenti in agenda. Intervenendo a L’aria che tira, su La7, il leader della Lega, ha spiegato che conta di “incontrare tutti i leader della maggioranza entro la settimana”, sottolineando che si tratterà di fare il punto su “salute, lavoro, scuola e ritorno alla vita”. “Se mi avessero detto che avrei incontrato Zingaretti avrei sorriso, ma oggi bisogna pensare all’interesse del Paese e non alle divisioni”, ha detto.

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