Il difficilissimo 2020 si chiude con un calo delle esportazioni italiane del 9,7%. Come fa sapere l’Istat, tra i principali clienti è particolarmente negativo il dato relativo alla Francia, nostro secondo partner commerciale: – 11,7% le vendite di made in Italy rispetto al 2019. Più contenuta la flessione dell’export verso la Germania (-4,8%), in forte discesa invece la Spagna (- 16,7%). Fuori dall’Unione europea diminuiscono dell’11% le esportazioni verso la Gran Bretagna e del 7,9% quelle verso gli Stati Uniti. Tiene invece l’interscambio con la Cina che è diminuito di un modesto 0,6% dopo che Pechino è riuscita a riprendere piuttosto rapidamente gli abituali ritmi produttivi. L’unico dato positivo riguarda il Belgio, paese verso cui il nostro export risulta in rialzo del 4,3%.

A livello di categorie merceologiche crollano abbigliamento e calzature che accusano un – 20%. Flessioni a doppia cifra anche per la meccanica (-12,6%), i mezzi di trasporto (- 20%), i mobili (- 11%). Si salvano gli alimentari (+ 1,9%) e la farmaceutica (+ 3,8%). Poiché le nostre importazioni sono diminuite più delle esportazioni, il saldo della bilancia commerciale migliora rispetto al 2019 e tocca i 65,3 miliardi di euro, con un incremento di 7,4 miliardi rispetto all’anno prima. Il paese con cui vantiamo il maggior avanzo sono gli Stati Uniti che importano beni italiani per 27,6 miliardi di euro in più rispetto a quelli che esportano nel nostro paese. Più confortante l’andamento del solo mese di dicembre che si è chiuso con un incremento delle esportazioni del 3,3%. In recupero soprattutto i mezzi di trasporto (+20% su dicembre 2019), la chimica (+ 7,2%), i mobili (+ 6,6%) e l’elettronica (+ 12% ). Ancora segno meno viceversa per abbigliamento e calzature.

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