È morta strangolata Laura Perselli, la madre di Benno Neumair scomparsa il 4 gennaio a Bolzano e la cui salma è stata trovata un mese dopo nell’Adige, ad Egna. È quanto emerge dall’autopsia eseguita nella giornata di sabato 13 febbraio dal medico legale Dario Ragniero e, per la difesa, dall’anatompatologo Eduard Egarter Vigl, su incarico della Procura che coordina le indagini. Un risultato importante per far luce sul duplice omicidio della donna e del marito, Peter Neumair, 63 anni, il cui corpo non è ancora stato trovato, nonostante la maxi battuta nell’Adige che ha coinvolto centinaia di persone e mezzi. Dai risultati dell’autopsia – e dagli ulteriori accertamenti – gli inquirenti sperano di ottenere ulteriori indizi e prove utili a ricostruire quanto è accaduto. Intanto resta in carcere il figlio della coppia, Benno Neumair, accusato del duplice omicidio e dell’occultamento dei cadaveri: il giovane, però, continua a dirsi innocente.

La maxi operazione sull’Adige si e conclusa, come detto, con un nulla di fatto, il corpo di Peter non è stato trovato. Tre cani molecolari della polizia tedesca specializzati nella ricerca di cadaveri in acqua hanno fiutato qualcosa nei pressi di Laghetti, dove sabato scorso era riaffiorato il corpo della Perselli. Le ricerche dei sommozzatori, però, non hanno dato riscontri. L’area di ricerca comprendeva l’alveo del fiume Adige dalla confluenza con l’Isarco fino alla diga di Mori. Le ricerche sono state svolte dal cielo con elicotteri e droni, dall’acqua con diverse imbarcazioni e da terra con personale a piedi lungo l’argine del fiume, con altri cani molecolari dei carabinieri di Bologna, della guardia di finanza e dell’associazione Detection Dogs Ticino. Oltre ai vigili del fuoco di Bolzano e di Trento erano coinvolti anche diversi reparti di pompieri volontari, il gruppo cani da ricerca sempre dei vigili del fuoco, diverse sezioni del soccorso acquatico, il soccorso alpino e la Croce bianca. I carabinieri e la guardia di finanza hanno messo a disposizione un elicottero ciascuno.

Le società che gestiscono le dighe hanno ridotto al massimo il flusso d’acqua in uscita sicché nel corso della giornata la portata del fiume era ridotta, anche se per lo scioglimento delle nevi, l’abbassamento non è risultato così importante. Sono anche stati sospesi i lavori in corso sui greti dei fiumi al fine di ridurre al massimo, per quanto possibile, la presenza di terra e sabbia in acqua così da migliorare la visibilità. Sarà stabilito nei prossimi giorni se proseguire con la ricerca del corpo di Peter Neumair. Resterà comunque sempre monitorata la diga di Mori a 90 chilometri dal ponte Ischia-Frizzi, sul quale erano state trovate tracce di sangue compatibili con quello di Peter.

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