Soddisfatto perché “il voto unisce sempre la comunità del Movimento” e perché la consultazione su Rousseau “è stata chiesta a gran voce da parlamentari e attivisti”. Ma anche consapevole che “sarà un governo sicuramente complicato” e, soprattutto dovrà guardare “al futuro” e non solo difendere “a catenaccio” le riforme già fatte. Davide Casaleggio, il giorno dopo il voto sulla piattaforma Rousseau che ha sancito la vittoria del Sì all’ingresso nel governo Draghi, ha parlato con il Corriere della sera della fase che si apre per il M5s, ma non solo. E sulla scelta di Alessandro Di Battista, l’ex deputato che ieri ha detto di “volersi fare da parte”, ha detto che si tratta di un gesto di “onestà intellettuale” ed “è proprio di questa coerenza che ha bisogno il Movimento”. Quindi ha indirizzato un messaggio ai vertici del Movimento: “Chi oggi guida l’azione politica del Movimento dovrà fare in modo di non gestire questo momento con arroganza o la larga parte contraria a questa scelta potrebbe allontanarsi”.

Davide Casaleggio, negli ultimi mesi considerato molto vicino a Di Battista, nella fase delicata e sofferta per le trattative è stato più volte descritto dai quotidiani in disaccordo con la linea di apertura dei vertici. Ricostruzioni che Casaleggio ha sempre smentito. Nel merito del sostegno o meno all’esecutivo, Casaleggio al Corriere della sera, ha risposto in qualità di presidente dell’associazione Rousseau, la piattaforma per la partecipazione diretta che nell’ultimo periodo è finita nel mirino delle critiche degli stessi parlamentari M5s: “Credo il mio ruolo sia quello di permettere agli altri di esprimere il proprio voto e non di utilizzare il mio ruolo per promuovere una posizione piuttosto che un’altra”. Una delle presunte tensioni avute con Beppe Grillo, sarebbe stata motivata dal rinvio del voto a metà settimana: “Immagino facesse parte della negoziazione politica che tuttavia non ho seguito in prima persona”, ha commentato oggi Casaleggio. Quanto al quesito e al botta e risposta con Vito Crimi, ha replicato: “Mi sembra si sia chiarito che il quesito lo ha formulato Vito Crimi come da sue prerogative”.

Per quanto riguarda il futuro governo, Casaleggio ha parlato dei suoi timori: “Un esecutivo così largo potrà avere solo obiettivi coerenti con tutte le sensibilità dei vari partiti che vi parteciperanno per gestire l’emergenza sanitaria ed economica in atto. Ho paura che sarà una partita con lo schema catenaccio per difendere le riforme fatte. Tuttavia questo è un momento di costruire il futuro, non di difendere il passato. E sappiamo tutti che le scelte del prossimo anno, determineranno il futuro del prossimo decennio”. E sulla figura di Draghi, sul quale in passato il Movimento è stato critico, ha detto: “Non è una questione di persona, ma di scelte. Ora Draghi si trova a difendere gli interessi degli italiani e non della Bce. Mi auguro che questo governo possa pensare a politiche espansive in questo momento emergenziale e soprattutto staccare la figura di Draghi da interessi prevalentemente di Paesi esteri, come era normale che fosse quando era a capo della Bce, e di focalizzarsi invece su quelli italiani. Anche l’apparenza oltre che la sostanza in politica è importante”.

Il figlio del cofondatore ha speso parole di stima per l’ex deputato Di Battista, quasi lasciando intendere che lo strappo sia solo momentaneo: “Alessandro è fondamentale per il Movimento. È una persona che stimo, in grado di portare avanti con coerenza i principi e le battaglie del Movimento. È proprio di questa coerenza che ha bisogno. Questa sua scelta dimostra per l’ennesima volta l’onestà intellettuale di Alessandro ed è proprio di questa coerenza che ha bisogno il Movimento. Chi oggi guida l’azione politica del Movimento dovrà fare in modo di non gestire questo momento con arroganza o la larga parte contraria a questa scelta potrebbe allontanarsi”. Casaleggio è anche tornato a difendere la piattaforma Rousseau, più volte messa sotto accusa dai parlamentari: “Il nostro compito è di svolgere queste attività. Sgomberiamo il campo da un fraintendimento: Rousseau non è uno strumento, ma un modello di partecipazione che dà forma al Movimento mettendo a disposizione l’infrastruttura sociale, tecnologica e formativa. È sempre stato così. Il Movimento è nato dalla Rete di idee e persone e dal metodo unico di partecipazione dal basso. Gli ambasciatori della partecipazione e il nuovo sistema meriti vanno in questa direzione”. E in futuro la piattaforma resterà legata al Movimento? “L’attività di Rousseau”, ha concluso, “rimarrà incentrata sulla partecipazione civica digitale. Il tema della cittadinanza digitale da tema di nicchia solo due anni fa quando sono andato a parlarne all’Onu, oggi è diventato mainstream visto che oggi il nostro mondo è diventato digitale per necessità e non solo per utilità. Abbiamo ricevuto con questo voto una grandissima attenzione anche dall’estero. Vedremo che forma prenderà il futuro”.

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