Ci sono la variante inglese di Sars Cov 2 e un’altra già nota in Europa all’origine di numerosi contagi accertati in Abruzzo dal dicembre 2020. L’Istituto Superiore di Sanità ha confermato ciò che era già emerso dagli accertamenti del Laboratorio di genetica molecolare dell’Università di Chieti. Il numero complessivo dei casi, però, sarebbe maggiore. L’Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise (Izsam) ha infatti individuato 51 contagi per la provincia di Chieti riconducibili alla cosiddetta variante inglese. Ed è in provincia di Chieti Guardiagrele, 880 abitanti, che la variante è stata particolarmente efficace.

“Al momento siamo a quota 111 contagi, sebbene da una settimana il dato si sia stabilizzato. Il boom di positivi – spiega il sindaco Donatello Di Prinzio all’Adnkronos – è avvenuto a cavallo tra dicembre e gennaio, in concomitanza con le festività natalizie, ed è stato piuttosto circoscritto ai nuclei familiari, a differenza di quanto accaduto tra ottobre e novembre, quando il virus era sparso sul territorio. Nessuno di questi è tornato dall’estero o ha avuto contatti con gente che lo ha fatto, sarà un contagio di seconda mano, per questo non si riesce a trovare l’origine. In questo periodo, con la chiusura totale delle famiglie in quarantena, la diffusione si è calmata. Con lo screening di massa e le attenzioni se ne esce, sono fiducioso”.

“Bisogna tenere alta l’attenzione, ma nemmeno cadere nel baratro dell’allarmismo. Io tutte le sere, attraverso la mia pagina Facebook, informo i cittadini di ciò che accade, di quanti sono i contagi, così che tutti adottino le dovute precauzioni e mantengano alta l’attenzione – continua – Varia l’età delle persone contagiate, proprio perché adesso riguarda tutto il nucleo familiare. Un altro piccolo focolaio è nella residenza psichiatrica dove si contano una ventina di contagiati tra ricoverati e operatori“. Sette, al momento, i ricoverati all’ospedale di Chieti. “Giovedì iniziamo a fare i tamponi alle scuole superiori, mentre sabato e domenica facciamo lo screening di massa a gran parte della popolazione per cercare di bloccare eventuali asintomatici e le persone di contatto. Guardiagrele è uno dei paesi che ha fatto il più alto numero di tamponi, dal primo dicembre siamo già a 1200 – precisa – attraverso i medici di famiglia e la convenzione con una struttura privata, un poliambulatorio autorizzato: solo loro ne hanno fatti 500″.

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