Fin dal suo arrivo sul mercato, il brand cinese Honor, da poco divenuto completamente indipendente da Huawei, si è fatto conoscere pian piano con smartphone sempre più interessanti che si sono fatti spazio in fasce di prezzo popolate ormai da ottime alternative. Il presidente ha sempre catalogato la sua azienda come giovane, che parte dal basso per diventare grande e senza mettersi troppo sotto i riflettori.

Negli anni gli smartphone del brand sono stati tanti e differenti tra loro, anche veri e propri flagship. Oggi vogliamo parlarvi meglio di un dispositivo appartenente a quella che è considerata la categoria entry level ma, attenzione, non per questo da sottovalutare.

Stiamo parlando del Honor 9A: un dispositivo arrivato nel secondo trimestre di quest’anno che esteticamente segue il trend 2020 e ci aggiunge colori vivaci e sgargianti, con una scheda tecnica capace di accontentare il cliente che vuole uno smartphone affidabile, efficace e, allo stesso tempo, economico.

Proprio dal prezzo vorremmo partire, con un listino che oscilla più o meno sui 130 euro (fatte salve promozioni che sono molto frequenti e che portano il prezzo ancora più giù). Scegliendo di pagare questa cifra ci si porta a casa uno smartphone con 64 GB di memoria interna e con 3 GB di RAM, che su questo smartphone sembrano anche di più. Configurazione che sta alla base del prodotto per assicurare un’esperienza sufficientemente “spaziosa” per quanto concerne memoria e installazione delle varie App che utilizzeremo nel corso del tempo.

Design

Le dimensioni sono di 159 x 74 x 9 mm di spessore e un peso di 185 grammi (dovuti più che altro all’enorme batteria). Il colore blu dell’unità di test è cangiante e assume dei riflessi particolari in base a dove batte la luce. Presente anche la versione Full Black.

La disposizione dei pulsanti, porte e sensori è così composta: sul lato destro ci sono i pulsanti del volume e il tasto accensione, spegnimento, blocco; sul lato sinistro solo lo slot dual SIM che accoglie anche la Micro SD; sul profilo alto quello che è il secondo microfono sul profilo basso microfono principale, altoparlante mono, jack delle cuffie e connettore Micro USB; sulla parte posteriore fotocamera e il sensore delle impronte digitali.

Da notare, tra le caratteristiche, il jack audio da 3,5 mm che è sempre buona cosa e l’altoparlante mono che eroga un suono privo di bassi ma dal volume sostenuto.

Display

Il display ha un’alta luminosità, è un IPS LCD e sotto la luce del sole si vede benissimo. Anche gli angoli di visione consentono di apprezzare sufficientemente bene ciò che riproduce il display. La diagonale misura 6,3 pollici e la risoluzione è HD+, occupa oltre l’85% di superficie in pianta e la fotocamera frontale è alloggiata nel notch che si racchiude in una sorta di goccia. Le cornici sono ottimizzate quanto basta per considerarlo uno smartphone dal design giovane.

Nell’utilizzo di tutti i giorni il pannello risulta comodo alla vista e il touch non perde un tocco, anche utilizzandolo in velocità. Su questa diagonale, un minimo, i pixel si notano ma una volta entrati nella routine non sarà certo un problema, con una riproduzione visiva buona di foto e video.

Se utilizzerete un software di streaming e riproduzione video poi, vi farà piacere sapere che riesce tranquillamente a gestirli in Full HD a 30 FPS ed è riconosciuto anche l’HDR. Per le altre ottimizzazioni, Honor ha pensato di includere l’ormai immancabile protezione occhi e la modalità ebook, che farà diventare il display monocromatico per una comoda lettura.

Prestazioni

Il SoC è il Mediatek Helio P22 ed è accompagnato da una memoria interna da 64 GB con 3 GB di RAM che, tra le altre cose, è l’unica a disposizione. Diciamo che ormai un taglio del genere è diventato la base per avere un’esperienza non frustrante nel tempo, quindi, tutto sommato, è una configurazione sufficiente per la maggior parte delle persone.

Pochi gli impuntamenti e i rallentamenti della Magic UI 3.1.0 basata su Android 10 che si fanno vedere solo se andiamo a caricare lo smartphone di applicazioni in background, oppure riapriamo una applicazione dopo averla chiusa dal multitasking. In questi casi c’è qualche secondo di attesa ma nulla che riporti la percezione di un’esperienza lenta e macchinosa.

Girare tra le applicazioni, lasciarne una e riprendere l’altra, aprire la fotocamera, uscire aprire altre App, riprendere dove avevamo lasciato la lettura di un documento, tutte operazioni che si possono tranquillamente fare senza problemi. È chiaro che non dobbiamo pretendere l’immediatezza di hardware ben più potenti.

Due le autorizzazioni biometriche presenti: il sensore delle impronte digitali, posto nella parte posteriore, e un riconoscimento del volto con la fotocamera frontale. Lo sblocco tramite le dita è immediato, anche quando lo schermo è spento basterà sfiorare il sensore per un riconoscimento fulmineo e preciso; il riconoscimento tramite il volto invece sembra soffrire ambienti scarsamente illuminati e i controluce. Per assurdo funziona meglio di notte in quanto, in presenza di poca luce, il display diventerà completamente bianco per consentire di illuminare e riconoscere il volto.

Lo smartphone supporta la modalità dual SIM e nello stesso slot è prevista la possibilità di espandere la memoria fino a 512 GB con anche lo spazio per due nano SIM. In chiamata nessun problema, audio forte e chiaro sia in vivavoce che nell’utilizzo con la classica modalità auricolare. Anche l’interlocutore ci sente bene, merito di un microfono che fa bene il suo lavoro.

Nessun problema da segnalare nemmeno con il collegamento GPS con app di navigatori. Ovviamente non è stato usato Google Maps a causa dell’assenza dei Google Mobile Services ma TomTom Go Navigation che si è comportato efficacemente portandoci sempre alla meta. Infine, presenti NFC, Glonass, accelerometro, giroscopio, etc.

La vibrazione è standard ma lontana dai feedback aptici degli smartphone Android top di gamma. Ovviamente, a questo prezzo, glielo si perdona ma se siete veloci a scrivere potrete imbattervi in una coda di vibrazione continua. Nelle impostazioni della tastiera predefinita SwiftKey è possibile modificare questo parametro ma la coda rimarrà sempre un minimo presente.

Parlando brevemente delle app, ovviamente quelle Google non ci sono e non è nemmeno possibile installarle in maniera manuale – tramite APK – perché dipenderanno dal framework Google della quale lo smartphone è privo. Le principali esistono già e se ne aggiungeranno sempre di più, fermo restando che se siete abituati ad utilizzare un’app “particolare” con uno smartphone con i servizi Google probabilmente qui non ci sarà. Huawei sta spingendo tantissimo sull’acceleratore, elargendo contributi agli sviluppatori, per popolare e accorciare l’ovvio divario con il Play Store, ma ci vuole tempo. D’altronde Honor, ora che è indipendente, potrebbe anche perdere App Gallery per guadagnare nuovamente il Play Store e questo “problema” decadrà. L’argomento è tuttora in divenire.

Fotocamera

Nella parte posteriore di Honor 9A ci sono tre sensori posizionati in un’isola rettangolare, solo di 1 mm può sporgenti rispetto allo spessore generale del telefono.

  • Sensore primario da 13 Mpixel, con una lunghezza focale f/1,8;
  • Sensore secondario da 5 Mpixel di tipo grandangolare con un angolo di visione oltre i 100 gradi e un f/2,2;
  • Terzo sensore da 2 Mpixel che aiuta negli scatti a rilevare la profondità di campo, questa con un f/2.4.

Ovviamente la questione è sempre la stessa: con tanta luce è una buona fotocamera per la fascia di prezzo in cui si pone, con poca luce le prestazioni calano in maniera pesante. Le foto realizzate di giorno vengono bene, dettagli più che buoni con colori e un contrasto tutto sommato apprezzabile. Anche la grandangolare si comporta bene con poca distorsione alle estremità ma inizia ad “impastare” quando cala la luce. Entrambi i sensori perdono di efficacia all’imbrunire o a notte fonda con un HDR che, se volete attivarlo, dovrete fare voi in maniera manuale dalle funzioni extra.

E di funzioni extra ce ne sono tante come filtro bellezza, apertura manuale (che permette di regolare la quantità di effetto bokeh), funzione Pro per modificare a mano tutti i vari parametri di cattura foto, etc.

E i video? I filmati seguono il filone delle foto, con un più che apprezzamento in registrazioni diurne e decadenza di qualità al buio o con scarsa illuminazione. Full HD a 30 FPS la massima risoluzione per il sensore standard, 720p a 30 FPS per la grandangolare. Le funzioni extra in modalità video sono praticamente inesistenti.

Autonomia

Batteria sopra le righe: 5000 mAh sono tantissimi e in uno smartphone senza servizi Google sono anche di più, Honor 9A incluso! È possibile infatti completare 3 giornate di autonomia con un utilizzo medio e una singola ricarica. Io l’ho usato principalmente per chiamate, messaggi, qualche foto, qualche video e qualche gioco scaricato da App Gallery. Inoltre per un utilizzo Social e un’interazione con essi, non scarica in modo elevato la batteria come fanno altri device.

Anche in standby, quando lo smartphone ha il display spento, il consumo è irrisorio e farete fatica a far scaricare una batteria da 5000 mAh. Lo smartphone non ha un sistema di ricarica rapida se non quello standard. In ogni caso una ricarica completa con l’alimentatore in dotazione avviene in circa 2 ore e mezza (a smartphone spento).

Conclusioni

Honor 9A è stata una sorpresa! Un ottimo compagno di viaggio durante tutto il periodo di test. Le prestazioni sono addirittura superiori se messe in paragone con un dispositivo pari fascia. Indubbiamente qui abbiamo più velocità di esecuzione, più longevità della batteria e una qualità della fotocamera sensibilmente più alta. La costruzione è impeccabile, il vetro sul fronte e la plastica sul retro sono sicuramente assemblati egregiamente con nessuno “scricchiolio” nemmeno nel frame centrale, anch’esso in plastica.

Honor 9A si porta a casa con 129 euro. Lo smartphone è spesso in promozione con una cifra che si abbassa a 109 euro, come ora direttamente dal sito Honor. Tutto sommato è un prezzo accettabile ed onesto. Sulla bilancia si pesano prestazioni più che positive per uno smartphone di questa fascia con l’assenza dei servizi Google che, per il momento soprattutto per noi occidentali, rimangono troppo importanti per la vita quotidiana.

Questo smartphone è ideale per una platea di giovanissimi, come primo smartphone oppure a persone che vogliono tanta autonomia e funzioni essenziali. All’interno della confezione smartphone, alimentatore, cavo Micro USB e cuffie standard a filo.

Insomma, ora che Honor è indipendente deve camminare con le sue gambe. Ma non è per forza un male perché la distanza da Huawei permetterà alla giovane azienda di fare richiesta per ottenere la certificazione per l’utilizzo dei servizi Google. È possibile che se nulla andrà storto, anche questo Honor 9A potrà integrarli in un prossimo aggiornamento.

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