Segreti, verità nascoste, soffiate, scenari da spy story per ripristinare la verità su una delle vicende più appassionanti della storia recente d’Italia: la genesi, l’ascesa e la viralità di “Frosinone Culone”. Eh sì, perché dopo l’intervista di Marcozzi padre biologico indiscusso dello slogan coniato durante un infuocato Giulianova-Frosinone del 1996, c’è chi ha storto il naso, rivendicando un ruolo nella vicenda. Un ruolo decisivo. “Impossibile non citarmi: il merito della fama di “Frosinone Culone” è tutto mio, non di Marcozzi. Altro che marketing e marchio registrato: senza di me oggi nessuno conoscerebbe quella telecronaca”. Così un giovanissimo, Antonio Palermo da Lamezia Terme, si picca rispetto all’intervista al maestro Marcozzi, protagonista dell’ultimo episodio di Domeniche Bestiali.

E subito, essendo il maestro per noi “IL MAESTRO”, parte lo sguardo da stopper di terza categoria verso un avversario che tenta un doppio passo o un elastico, vieppiù, che l’Antonio in questione ha 22 anni e dunque quando Marcozzi chiedeva l’arresto del guardalinee e sottolineava la virtù callipigia del Frosinone, lui non era ancora nato. E qui parte il “Frosinoneculone – leaks” by Antonio Palermo, che racconta la sua versione della storia: “Preciso: non ho assolutamente nulla contro Marcozzi ed è vero, Frosinone Culone l’ha coniato lui, ma tutto il resto è merito mio, perché sì, è stato incontrovertibilmente pronunciato nel 1996, ma il tormentone è del 2016, prima era solo una chicca per pochissimi che ricordavano quella puntata di Mai dire Gol”. E da un controllo, in effetti, emerge che c’è poco ante 2016: video di “gialappofili” perlopiù. Ma perché nella teoria revisionista il “Natale” del Frosinone Culone è proprio il 2016? Lo spiffera Antonio Palermo: “Per gioco, per goliardia, io stesso che avevo visto il video andai sulla pagina ufficiale del Frosinone scrivendo “Salve, questa è la pagina ufficiale del Frosinone?” e alla loro risposta affermativa replicai con “Frosinone Culone”, inviando poi lo screen alla pagina Facebook Calciatori Brutti. Da lì non si è capito più nulla”.

La bibliografia ufficiale conferma in ogni caso la versione del “tormentone postumo” : per un paio di settimane è tutto un proliferare di “Frosinone Culone”, e come racconta Antonio Palermo: “Si era arrivati al punto che persino il Rosenborg in Norvegia, o squadre spagnole come il Levante, in Germania pure: tutte quando scrivevi alla loro pagina ufficiale rispondevano “Frosinone Culone”. In pratica credo milioni di utenti Facebook andavano su una pagina ufficiale qualsiasi applicando lo stesso schema. Quanto ai poveri gestori della pagina ufficiale della squadra ciociara in quel periodo hanno patito molto, dovendo rispondere alle centinaia di migliaia di persone che emulavano la mia goliardata”. Tutti erano preparati a rispondere, memorabile lo Spezia che ad un tentativo di trolling del genere replica: “Vorremmo poterti rispondere ma siamo impegnati a vedere la compilation di gol di Sauro Pungitopo”. Pungitopo era lo stopper del Giulianova della memorabile telecronaca, invitato dal Maestro Marcozzi ad allontanare il pallone.

Da lì nasce il vero mito: “Alcuni ragazzi hanno generato le t-shirt di cui parlava Marcozzi, io fui contattato da molte società che mi chiedevano qualcosa di simile per diventare virali come il Frosinone, mi scrisse anche una bella cartolina Cristiano Militello di Striscia, che ancora conservo. Insomma oggi se si parla di quello slogan è anche e soprattutto merito mio. Non ho mai conosciuto Marcozzi, ma è così. In fin dei conti il vero Marcozzi sono io”. La versione di Antonio Palermo, senza dubbio arricchisce la vicenda e porta una verità che per la valenza della storia, una pietra miliare del pallone e del costume italiano, tutti devono conoscere. Ma la verità incontrovertibile è una: ad Antonio gli indubbi meriti dell’aver creato il tormentone, ma il Maestro è il Maestro, e le chicche sono materiale plasmato da lui, dal suo accento giuliese, dalla sua “autonomia di 90 minuti massimo”, dalla sua a volte improbabile capacità di essere personaggio…e ce ne vogliono pignate del suo piatto preferito, la pasta e fagioli, per fare un Francesco Marcozzi.

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