Si è laureato durante la pandemia di Coronavirus, utilizzando per mesi la didattica a distanza e pur essendo in una condizione fisica non certo tra le più agevoli per affrontare l’emergenza. Si chiama Alberto Masini, ha l’Atrofia muscolare spinale, vive a Vigevano e si è laureato all’Università Bocconi di Milano. Nel suo percorso universitario Masini ha trovato però, in particolare al primo anno, alcuni ostacoli che nel 2018 su ilfattoquotidiano.it aveva denunciato insieme alle testimonianze di altri studenti con disabilità di diversi atenei. Masini, che si è laureato con 109/110 nel corso triennale di Economic and Social Sciences, aveva raccontato i problemi che era costretto ad affrontare, come “l’assenza di un servizio di assistenza personale, costringendomi a chiedere aiuto a mia madre che ogni giorno da Vigevano doveva non solo accompagnarmi in Bocconi, ma anche restare con me nel caso dovessi andare ai servizi o prendere qualcosa da mangiare”. Dopo quella denuncia sul Fatto.it la situazione in Bocconi per gli alunni disabili è andata via via migliorando, tanto che l’ateneo ha messo a disposizione due figure dedicate all’assistenza e aggiunto un servizio di infermeria con anche un’ambulanza in loco. Per Alberto, 22 anni, “la didattica a distanza è iniziata con tempestività sin dall’esplosione della prima ondata della pandemia. L’università, con attenzione e meticolosità, da marzo ci ha fornito tutte le procedure di sicurezza anti-Covid, e ho potuto seguire le lezioni senza particolari problemi perché le connessioni erano regolari e comunque tutte le slide dei corsi sono caricate sulla piattaforma della didattica della Bocconi”. Una volta terminati i corsi, Masini ha dato quattro esami orali stando davanti al pc di casa e connettendosi in una stanza virtuale con il docente.

Cosa significa riuscire a completare un ciclo di studi universitari in queste condizioni? “E’ una grandissima soddisfazione e gratificazione – risponde Masini – sono riuscito a raggiungere un grande traguardo della mia vita. Sono orgoglioso anche di essere riuscito a laurearmi nei tempi giusti, contando che stiamo vivendo dentro una pandemia”. Lo studente con la SMA ha consegnato la tesi triennale agli inizi di settembre e il voto di laurea gli è stato comunicato il 16 ottobre. “In Bocconi”, aggiunge, “il lavoro finale che viene elaborato in conclusione del Corso di Laurea Triennale non viene mai discusso dallo studente ma consegnato e successivamente viene registrato il voto”. Com’è stato affrontare mesi di didattica a distanza? “Sicuramente la cosa che più mi ha penalizzato è il non aver avuto confronti diretti sia con i docenti che con i miei compagni, e anche il fatto di non trovarmi insieme ai miei colleghi in aula-studio non è stato per niente facile perché quei momenti di approfondimento di gruppo mi aiutavano per affrontare meglio alcuni argomenti d’esame”. Ma in linea generale Masini non si è trovato male con la dad. “Ho sentito che ci sono stati vari problemi ma nella mia esperienza posso dire che è stata subito riorganizzata in maniera efficace tutta la modalità di fare didattica, con lezioni registrate e caricate su una piattaforma dell’ateneo”. E su questo punto Masini sottolinea l’importanza di poter seguire lezioni utilizzando tale nuova modalità: “Per un ragazzo disabile che non può scrivere è molto meglio avere la possibilità di andare a vedere le lezioni registrate quando si vuole, riguardarle magari più volte e metabolizzare meglio i concetti. Spero – conclude Masini – che quando si tornerà a seguire le lezioni in presenza, potremo ancora continuare ad avere a disposizione le lezioni registrate”.

Cosa suggerirebbe agli altri studenti con disabilità che vivono sulla loro pelle situazioni critiche e spesso devono affrontare diversi ostacoli? “Con la forza di volontà – risponde Masini – è possibile riuscire a finire con successo il percorso universitario intrapreso, nonostante le difficoltà che possono insorgere. La cosa più importante – aggiunge – è non mollare e non farsi scoraggiare dagli eventi, molti degli atenei più importanti sono già a norma per accogliere studenti disabili e dove ancora non fosse così, spetta a noi far sì che le cose cambino”.

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