E’ durata 21 giorni esatti, non uno di più ma sette meno del previsto, la “dieta” degli eurodeputati che a fine ottobre avevano protestato alla notizia dell’improvvida chiusura dell’ufficio che registra le presenze a Bruxelles garantendo 323 euro di diaria al giorno, oltre lo stipendio di 6.600 euro. La chiusura era stata avvallata dal presidente David Sassoli a partire dal 2 novembre e la decisione gli costò vibranti mail di disapprovazione, nonostante lo scopo fosse frenare i contagi che galoppavano in Parlamento tra deputati, collaboratori, staff degli uffici.

La serrata doveva valere fino al 30 novembre, ma gli euroeletti non hanno resistito tanto: già il 18 novembre, alla conferenza dei presidenti, la maggior parte dei gruppi politici ha chiesto la riapertura a partire dal 23 e così è stato, in ragione del fatto che “le misure adottate congiuntamente dal Presidente, dall’Ufficio di presidenza e dal Segretario generale, in linea con quelle prese dalle autorità nazionali e regionali, hanno comportato una significativa diminuzione dei nuovi casi al Parlamento a partire dalla fine di ottobre, con una costante tendenza al ribasso nelle prime settimane di novembre, il che offre attualmente nuove possibilità”. Quella, nello specifico, di tornare a incassare la vecchia diaria.

E così l’ufficio dei registri riapre come una credenza, e tutti i deputati possono tornare a rifornirsi sereni in vista del Natale. La nota della Presidenza precisa che la decisione di accondiscendere le richieste “tiene conto del recente miglioramento della situazione pandemica, comunicato dal Presidente a tutti i deputati il 18 novembre 2020 sulla base del rapporto del Servizio medico, l’Ufficio di presidenza, mediante procedura scritta il 19 novembre 2020”.

Così le plenarie potranno essere fatte in presenza passando all’incasso nell’ufficio della discordia. La pressione esercitata deve essere stata forte perché a nulla è valso il principio di prudenza legato al fatto che appena fuori dal palazzo di vetro le misure restrittive sono state prorogate fino al 13 dicembre. In Belgio, infatti, la curva giornaliera dei nuovi contagi giornalieri è scesa significativamente da inizio mese, passando da 20mila a 4.500. Ma i positivi sono 554mila, la maggior parte proprio a Bruxelles.privilegi

Articolo Precedente

Recovery plan, il caso del paper firmato dal braccio destro di Gentiloni. Che smentisce ritardi dell’Italia nel presentare le bozze

next
Articolo Successivo

Recovery fund, von der Leyen: “L’Italia è sulla strada giusta”. Conte: “C’è dibattito pubblico sul fatto che siamo indietro, non è vero”

next