“Quest’anno, le vicende della pandemia hanno acuito la sofferenza delle persone affette da patologia psichica, spesso costrette a vivere lontano dalle proprie famiglie per ragioni terapeutiche e che si sono trovate in alcuni casi ad affrontare in solitudine gli effetti della chiusura“. Comincia così il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Giornata mondiale della salute mentale. Il Capo dello Stato ha voluto porre l’accento su come la situazione di emergenza che il mondo sta vivendo influisca negativamente sul benessere psichico, motivo per cui, ora più che mai, questa giornata “costituisce l’occasione per riflettere sui bisogni delle persone più fragili e sulla vulnerabilità psichica connessa alle condizioni di isolamento sociale e di emarginazione”. Tra le sue “tragiche conseguenze”, sottolinea il capo dello Stato, la pandemia “ha prodotto un incremento delle condizioni di disagio psichico, acutizzando situazioni di emergenza psicologica e sociale”.

“Un ruolo fondamentale per il supporto alle persone con malattia psichica continua a essere svolto dalle famiglie, di frequente gravate di una gestione difficile dal punto di vista economico e relazionale – prosegue Mattarella -. Diventa quindi importante il ruolo delle istituzioni, affinché nessuno venga lasciato solo e sia permesso a tutti di accedere all’assistenza più adeguata su tutto il territorio nazionale. Un’attenzione particolare deve essere destinata alla scuola e agli altri spazi educativi e relazionali, che vanno incoraggiati e sostenuti per creare reti e forme di integrazione tra le persone”.

Per il capo dello Stato quindi, “la salute mentale è un diritto che deve essere garantito a tutti, tutelando e sostenendo coloro che non possono auto-rappresentarsi. L’Italia da tempo si colloca in una posizione di avanguardia nell’approccio al tema e costituisce un punto di riferimento nel contesto internazionale. Per questo è importante continuare a sostenere gli investimenti in programmi di salute mentale. Venire meno a questo impegno costituirebbe un arretramento culturale e civile che, proprio in questo momento, il nostro Paese non si può permettere”. Mattarella dunque conclude: “L’impegno delle istituzioni e della società civile deve essere quello di tutelare la dignità di ogni individuo, sostenendolo anche e soprattutto nelle condizioni di fragilità. Dobbiamo stare al fianco di chi lotta contro la sofferenza psichica, affinché sia garantita a tutti una vita all’insegna dell’inclusione e del superamento di pregiudizi e discriminazioni”.

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