Botta e risposta tra il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il ministero dell’Economia sul tema del livello degli investimenti pubblici previsti nei prossimi anni. Secondo Bonomi sono meno di quelli annunciati, secondo il Mef il rappresentante degli industriali sbaglia a leggere i dati e li cita a sproposito. Questa mattina all’Assemblea Toscana Sud, Bonomi interviene sul tema degli investimenti pubblici con le seguenti parole: “Gli investimenti pubblici previsti nella Nadef, e strumenti di rimonta della crisi economica in atto, non saranno superiori al 3% nei prossimi anni, come annunciato dal governo, ma saranno pari al 2,7% ma solo per effetto della pesante caduta del Pil. Mi sembra un po’ una presa in giro. Gli strumenti per rimontare la crisi sono gli investimenti pubblici che sono stati carenti negli ultimi anni ma nonostante le dichiarazioni fatte in questi mesi, in cui si diceva che si sarebbero portati sopra al 3 % , se si legge con attenzione la Nadef al netto degli effetti del Next Generation Eu gli investimenti pubblici, che nel 2019 sono stati il 2,3 % sono previsti dal 2020 al 2021 al 2,7 % e non al 3%: e questo perché c’è una pesante caduta della crescita e quindi diminuendo il Pil ma mantenendo gli stessi investimenti la percentuale aumenta …mi sembra una presa in giro”.

A stretto giro la replica del ministero dell’Economia: “E’ fuorviante citare l’andamento a legislazione vigente degli investimenti pubblici, quando è noto che il governo stia per lanciare un programma aggiuntivo di proporzioni mai viste in precedenza”. I dati che sono stati citati, affermano le fonti, “sono a legislazione vigente”. Nello scenario programmatico, si ricorda, gli investimenti pubblici saliranno dal 2,3% del pil del 2019 ad oltre il 3% del pil già nel 2021 e poi fino al 4% circa nel 2023. “Gli importi esatti, come è stato più volte annunciato, potranno essere precisati quando saranno definiti la legge di bilancio e il recovery plan”. In sostanza il governo ha pubblicato, precisandolo, il dato degli investimenti senza ancora includere nel conteggio gli effetti delle imponenti misure basate anche sui fondi europei. Bonomi ha invece concluso che quello contenuto nelle tabelle provvisorie sarà il dato definitivo.

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