La perizia tecnica del consulente incaricato nell’ambito dell’istruttoria avviata dalla procura di Treviso, e rimessa poi alla procura di Roma, ha stabilito che la società di consulenza e revisione contabile PwC è responsabile per la perdita degli investimenti azionari dei risparmiatori che avevano comprato titoli azionari ed obbligazioni subordinate di Veneto Banca. La società, all’epoca revisore contabile della banca guidata da Vincenzo Consoli non rilevando la grave situazione contabile dell’istituto ha contribuito a fare in modo che azionisti ed obbligazionisti non percepissero la reale condizione della banca e il livello di rischio dei loro investimenti. A questo punto, per i risparmiatori danneggiati, si apre la possibilità di fare valere le proprie richieste risarcitorie anche nei confronti di PwC. Questa possibilità è offerta ad azionisti e possessori di determinate categorie di titoli subordinati che abbiano interrotto i termini di prescrizione nei confronti della società di revisione con l’avvio di azioni risarcitorie. Si tratta di bond subordinati (titoli di natura estremamente rischiosa, molto simili ad azioni, ndr) emessi da Veneto Banca nel 2015, un anno prima del crack.
Il crack di Veneto Banca ha mandato in fumo 6,5 miliardi di euro, coinvolgendo quasi 90 mila risparmiatori. Veneto Banca è stata acquistata insieme a popolare Vicenza nel 2017 da Intesa Sanpaolo a un prezzo simbolico. Le due banche erano state prima ripulite dei crediti deteriorati posti a carico del fondo Atlante, a partecipazione pubblica.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez