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Rendimenti dei Btp verso i minimi storici dopo i risultati elettorali. Manna per le casse pubbliche

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Le casse statali ringraziano. Il rendimento dei titoli di Stato italiani scende e, in alcuni casi raggiunge i minimi storici. Lo ha fatto il Btp trentennale che oggi si è abbassato fino all’1,75%. Prova a farlo il Btp decennale che, poco dopo l’apertura si e’ portato poco sopra la soglia dello 0,83% per poi risalire e attestarsi a meta’ seduta sullo 0,85% (minimo da settembre 2019). Resta negativo il rendimento dei 2 anni, al -0,23%, sui minimi da inzio maggio del 2018.

Ad innescare il calo dei tassi è stato l’esito delle elezioni dello scorso week end con risultati che non mettono a rischio la tenuta del governo. L’instabilità politica, a prescindere dai colori, non è una cosa che i mercati gradiscono. I titoli italiani rimangono attraenti anche perché, tra i paesi euro, sono tra i pochi che offrono ancora rendimenti positivi, quanto meno sulle scadenze medio lunghe. In Germania e Francia praticamente tutte le scadenze sono con il segno meno.

L’Italia ha in circolazione titoli di Stato per circa 1.900 miliardi di euro, con una spesa per interessi che nel 2019 ha di poco superato i 60 miliardi di euro. Una spesa in calo più o meno costante da quando la Banca centrale europea ha azzerato i tassi di interesse e si è impegnata in programmi di acquisto di titoli di Stato dei paesi membri. Più la domanda di un titolo di Stato sale, il suo prezzo aumenta, quindi il rendimento (che è una cifra fissa in valori assoluti) diminuisce in rapporto al valore del titolo. I benefici economici per lo stato del calo dei rendimenti si fanno sentire sulle nuove emissioni.

Lunedì scorso la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha escluso qualsiasi ipotesi di cancellazione dei debiti, in sostanza non facendosi rimborsare i titoli che ha acquistato. “Chiedere alla Bce di cancellare debito pubblico sarebbe come chiedere di violare i Trattati europei e penso che un punto su cui bisogna martellare di fronte a queste richieste è che i debiti vanno ripagati”. Così la presidente della Bce ha riposto durante una audizione congiunta per teleconferenza con le Camere dei deputati di Francia e Germania.

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