Altri grattacapi sono in vista per l’ospedale voluto dal cardinal Bagnasco. Il progetto per la costruzione dei nuovi padiglioni del Galliera di Genova è al centro di un esposto presentato in questi giorni alla procura della Corte dei conti ligure da Alice Salvatore, consigliera regionale ex M5S e oggi candidata alla presidenza della Regione per la lista Il Buonsenso. Sotto accusa il maxi mutuo da 75 milioni concesso dalla Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa di cui ilfattoquotidiano.it ha scritto mercoledì. Un mutuo che copre la metà dei finanziamenti necessari per realizzare il progetto, che in tutto costerà 154 milioni e che secondo Salvatore “avrà un impatto economico elevatissimo sulle finanze pubbliche, soprattutto in un momento come questo in cui le stesse sono già messe a dura prova dall’emergenza socio-sanitaria del Covid-19”.

Il mutuo impegnerà per 25 anni l’amministrazione dell’ospedale, che per statuto è presieduto dall’arcivescovo di Genova pur facendo parte del servizio sanitario nazionale. “Cosa accadrebbe se il mutuo non venisse onorato? – si chiede Salvatore – La risposta, purtroppo è ovvia: un ingentissimo debito graverebbe sull’intera collettività, per di più per la realizzazione di un’opera la cui legittimità amministrativo-contabile e opportunità è quantomeno discutibile”. Sotto accusa, tra le altre cose, una delibera del 2016 della giunta Toti finalizzata a sottrarre il Galliera dal perimetro e dal controllo della finanza regionale. Con i vincoli di indebitamento in vigore in precedenza, secondo Salvatore, non sarebbe stato consentito all’ospedale di sottoscrivere un mutuo di tale portata.

L’aspirante governatrice arriva addirittura a parlare di “manovre di finanza creativa in ambito pubblico, i cui effetti ricadranno sulle generazioni a venire”. Nell’esposto si sottolinea poi che una buona parte delle risorse finanziarie allocate per il nuovo Galliera “erano in principio destinate all’ospedale della Val Polcevera, che avrebbe garantito un maggior numero di posti letto”. E si ripercorrono anche altri punti opachi della recente gestione dell’ospedale: la concessione l’anno scorso dei bonus ai dirigenti per il “completamento al 100%” del progetto, approvato però solo a maggio 2020; il fatto che uno dei padiglioni, il C, è destinato alla demolizione pur essendo stato ristrutturato non molti anni fa; la delibera regionale con cui ad agosto, a poche settimane dalle elezioni, la giunta Toti ha assicurato al Galliera 12,85 milioni di nuovi fondi pubblici che si vanno ad aggiungere ai 42,9 già stanziati in passato.

Non è la prima volta che la Corte dei conti ligure è chiamata a occuparsi del nuovo Galliera. In passato ha messo in dubbio la sostenibilità economica del progetto nei suoi rendiconti annuali sul bilancio della Regione Liguria. Mentre è di inizio settembre la notizia che il cardinal Bagnasco, a cui è da poco succeduto alla guida dell’arcidiocesi di Genova monsignor Marco Tasca, dovrà rispondere ai magistrati contabili insieme a tutto il cda dell’accusa di aver causato un danno alle casse pubbliche per l’acquisto a caro prezzo di un bar adiacente all’ospedale che il progetto prevede di abbattere.

Secondo il Movimento indipendente dei cittadini per Carignano, che da anni si batte contro il progetto ritenendolo uno spreco di fondi pubblici che causerà danni ambientali, c’è poi un altro punto critico: i 154 milioni di costi totali previsti – che secondo uno studio dell’università Bocconi sono sostenibili in base alle fonti di finanziamento impiegate – riguardano solo la costruzione dei nuovi padiglioni (lotto 1 del progetto), mentre il piano di fattibilità economica non considera la ristrutturazione di alcuni padiglioni che non verranno demoliti (lotto 2). Il Galliera, cui ilfattoquotidiano.it ha chiesto chiarimenti, sostiene che “il lotto 2 sarà finanziato interamente con risorse di bilancio da parte dell’ente ospedaliero, andando a sostituire le spese di manutenzione ordinaria, ora necessarie per garantire la funzionalità del bene a fini sanitari, con spese per opere di manutenzione straordinaria sullo stesso bene”.

Twitter: @gigi_gno

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