Server che lavorano a ciclo continuo per immagazzinare dati e richiedono tanta, tantissima energia: anche i colossi del web come Google inquinano. Ma il famoso motore di ricerca annuncia l’intenzione di diventare la prima grande compagnia a diventare completamente ‘carbon free’ entro il 2030: cioé a utilizzare solo fonti di energia pulita, senza emissioni di carbonio, per i suoi immensi data center e i campus di tutto il mondo.

Lo ha annunciato Il Ceo della società, Sundar Pichai, in un post sui social: “La scorsa settimana molti di noi si sono svegliati con un cielo arancione nella California settentrionale a causa degli incendi che continuano a imperversare. La scienza parla chiaro, il mondo deve attivarsi ora per evitare le peggiori conseguenze del cambiamento climatico”, aggiunge Pichai stimando che l’impegno ambientale di Google contribuirà a creare “oltre 10mila nuovi posti di lavoro per l’energia pulita e nei settori associati, negli Usa e nel resto del mondo, nei primi 5 anni”.

“Dal 2017 facciamo coincidere il nostro consumo complessivo di elettricità al 100% di energia rinnovabile. Ora vogliamo andare oltre: entro il 2030 intendiamo operare con energia priva di emissioni di carbonio ovunque, in ogni momento – aggiunge il Ceo di Google – Il primo passo sarà l’utilizzo di energia ‘carbon-free’ 24 ore su 24. Ciò significa che ogni email inviata su Gmail, ogni domanda posta al Motore di Ricerca, ogni video visto su YouTube, e ogni ricerca su Maps per trovare il percorso migliore utilizzeranno energia pulita in qualunque ora di qualunque giorno“.

Google si impegna inoltre a investire in tecnologie che aiutino i suoi utenti a fare scelte sostenibili. “Per esempio – spiega – stiamo investendo nelle aree industriali per rendere disponibili 5 gigawatt di nuova energia senza emissioni di carbonio, per aiutare 500 città a ridurre le proprie emissioni di carbonio e per trovare nuovi modi di aiutare 1 miliardo di persone attraverso i nostri prodotti”.

Google, nello specifico, si è impegnata ad “aiutare oltre 500 città e governi locali a ridurre le proprie emissioni di carbonio per un totale di 1 gigatone all’anno entro il 2030, l’equivalente delle emissioni di carbonio di un Paese grande come il Giappone“.

A luglio anche Apple ha annunciato la sua svolta ‘green’, impegnandosi a diventare totalmente ‘carbon free’ entro il 2030 in tutte le sue attività nella catena di fornitura della produzione e nel ciclo di vita del prodotto.

Articolo Precedente

Trasporti, ecco come rendere a emissioni zero il settore entro il 2040. La roadmap verde: cambiamenti e banchi di prova (come il lavoro)

next
Articolo Successivo

Giustizia ambientale, effetti del carbonio sul clima e distribuzione delle risorse: ecco gli studi vincitori del Premio Balzan 2020

next