La telenovela del calciomercato estivo è finita, almeno per ora: Leo Messi resta al Barcellona. Lo ha annunciato il calciatore argentino in un’ampia intervista al portale Goal, due giorni dopo l’incontro tra suo padre e suo fratello Rodrigo con il presidente del Barça, Josep Maria Bartomeu. Il calciatore adempirà così al suo contratto fino a giugno del 2021. “Ma volevo andarmene – ha ripetuto il sei volte Pallone d’oro -. La gestione di Bartomeu al Barcellona è un disastro. Resto perché non mi è stato permesso di andar via e non voglio iniziare una battaglia legale con il club della mia vita, quindi resto al Barcellona”.

Nel corso dell’intervista al portale Goal Messi sottolinea di non essere contento di restare al Barcellona e di aver espresso il desiderio di lasciare il club in passato, ma che l’unico modo per andarsene era attraverso le vie legali. “Il presidente Bartomeu non ha mantenuto la parola“, ha detto il capitano dei blaugrana. La decisione di Messi di rimanere in Catalogna è legata alla posizione della Liga spagnola, che non aveva riconosciuto come valida la clausola che gli avrebbe consentito di liberarsi gratis dal Barcellona. Stamani suo padre Jorge ha inviato una lettera a Javier Tebas, presidente della Liga. Nella missiva, come riporta Mundo Deportivo, Messi ha assicurato che la clausola scadeva alla fine della stagione.

Il padre del campione, in rappresentanza del calciatore professionista, in risposta alla Liga ha infatti così replicato come riporta a stampa spagnola: “Non sappiamo quale sia il contratto che hanno analizzato e quali sono le basi su cui concludono che il giocatore avrebbe una “clausola risolutiva” applicabile nel caso in cui il giocatore decidesse di sollecitare la risoluzione unilaterale dello stesso, con effetto dalla risoluzione della stagione sportiva 2019/20; questo è dovuto a un errore evidente. Quindi, come letteralmente affermato nella clausola 8.2.3.6. del contratto firmato tra la società e il giocatore, questo risarcimento non si applicherà quando la risoluzione del contratto per decisione unilaterale del giocatore avrà effetto dalla fine della stagione sportiva 2019-20″.
A stretto giro è arrivata la risposta della Liga spagnola: “Detta risposta rivela e conferma l’interpretazione decontestualizzata e lontanissima della letteralità del contratto che è stata fatta, motivo per cui La Liga ribadisce quanto già espresso nel comunicato pubblicato il 30 agosto”. Dunque per La Liga, Messi non avrebbe potuto lasciare il Barcellona se non dietro il pagamento dei 700 milioni di clausola rescissoria. In caso contrario scoppiata una guerra a colpi di carta bollata: e la Pulce ha voluto evitarlo. Non con il Barça, il club che lo ha accolto a 13 anni.

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