Nessuna sostituzione. Così com’è, Immuni, lo strumento di contact tracing sviluppato dall’agenzia milanese Bending Spoons e disponibile sugli store digitali gratuitamente da giugno resta fondamentale per contenere il contagio da Covid-19. Apple e Google (che hanno messo a disposizione la tecnologia per le notifiche di esposizione al rischio della app) integreranno a breve nei loro sistemi una funzione attraverso la quale, anche senza scaricare l’app, potremo ricevere sullo smartphone una notifica di esposizione, in caso di contatto con una persona positiva al Covid-19 (Apple ha già rilasciato iOS 13.7 beta), ma non si tratta di un’alternativa a Immuni, l’unico strumento che consente agli utenti di caricare i propri codici per segnalare una eventuale positività. Non a caso, pur sapendo da mesi che l’integrazione sarebbe stata disponibile (l’annuncio è arrivato la scorsa primavera), si è continuato e si continua a sostenere anche la diffusione di Immuni. La app, però, non può essere scaricata su tutti gli smartphone, bensì solo su alcuni dispositivi compatibili.

LA COMPATIBILITÀ DEL SISTEMA – Come spiegato sul sito di Immuni, l’app utilizza la tecnologia per le notifiche di esposizione messa a disposizione da Apple e Google. Si tratta di una tecnologia (utilizzata in diversi Paesi, come Austria, Germania, Irlanda e Svizzera) non compatibile con versioni precedenti di iOS, Android e Google Play Services, ma senza la quale non sarebbe possibile, ad esempio, rilevare in modo affidabile i contatti tra due iPhone. In pratica si è scelto di sviluppare un sistema che funzionasse efficacemente sulla maggioranza degli smartphone, invece di uno che funzionasse su un numero maggiore di smartphone, ma in modo molto meno affidabile.

GLI SMARTPHONE DA CUI È POSSIBILE SCARICARLO – Si può scaricare Immuni dall’App Store se si è in possesso di un iPhone con una versione iOS 13.5 o superiore. I modelli di iPhone che supportano iOS 13.5 sono: 11, 11 Pro, 11 Pro Max, Xr, Xs, Xs Max, X, SE (2nd generation), 8, 8 Plus, 7, 7 Plus, 6s, 6s Plus, SE (1st generation). Non è possibile utilizzare la app, dunque, sull’iPhone6 del 2014, né su quelli precedenti. Per quanto riguarda gli smartphone Android, si può scaricare da Google Play, ma si parte da Android versione 6 (Marshmallow, API 23). In questo caso, però, occorrono altre due condizioni: il modello di smartphone deve avere il Bluetooth Low Energy o consentire l’aggiornamento di Android e di Google Play Services alla versione 20.18.13 o ad una superiore. Non è possibile scaricare Immuni da Samsung Galaxy S4 ed S3 (del 2013 e 2012), Motorola Moto, Moto X (2013) e Moto E (2014), LG G2, (2013). Capitolo a parte per i modelli Huawei: è possibile utilizzare Immuni sui modelli usciti prima del 16 maggio 2019, data del bando americano contro l’azienda cinese. Gli altri modelli, quelli più recenti, per il momento non sono presenti nel Play Store Google.

CHI E DOVE PUÒ UTILIZZARE L’APP – Per scaricare Immuni bisogna avere almeno 14 anni e, comunque, fino ai 18 anni per usare l’app occorre il permesso di almeno uno dei genitori o di un rappresentante legale. L’app può essere scaricata da tutto il mondo, ma si può utilizzare solo dall’Italia. Se si è all’estero, infatti, su dispositivi iOS le notifiche di esposizione vengono disattivate. Se un utente dovesse risultare quindi positivo al virus, dovrà trovarsi in Italia per poter caricare le chiavi crittografiche associate al suo dispositivo sul server. L’applicazione, inoltre, rileva ad oggi solo i contatti con altri utenti di Immuni e non quelli con gli utenti delle app per le notifiche di esposizione di altri Paesi.

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