Primo giorno al Viminale per il nuovo capo di gabinetto, Bruno Frattasi. L’ex direttore dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati era stato nominato dal Consiglio dei ministri lo scorso 8 agosto, su proposta della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Prende il posto di Matteo Piantedosi, nominato da Matteo Salvini (insieme al quale era stato inizialmente indagato sia per il caso Diciotti che per Open Arms) e ora insediatosi come nuovo prefetto di Roma. Al posto di Frattasi all’Agenzia per i beni confiscati va invece Bruno Corda, ex prefetto di Cagliari. A darne notizie è un tweet del Viminale. “Buon lavoro al prefetto Bruno Frattasi, che da oggi è diventato capo di Gabinetto del Viminale. Ho già avuto modo di apprezzare i suoi risultati come direttore dell’Agenzia beni confiscati alle mafie. Sono sicuro che nel suo nuovo ruolo darà un contributo decisivo”, ha scritto sui social network il viceministro dell’Interno Matteo Mauri su Twitter.

Nato a Napoli il 24 aprile 1956, al ministero dell’Interno dal 1981, Frattasi entra nell’ufficio di gabinetto del Viminale nel 1998. Nominato prefetto nel 2005, ha guidato la prefettura di Latina ed è stato commissario staordianrio del comune di Gaeta. Nel 2009 è rientrato al Ministero: è stato direttore dell’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di Polizia, capo della Segreteria del Ministro dell’Interno, Direttore dell’Ufficio per gli Affari Legislativi e le Relazioni Parlamentari e anche capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile. All’agenzia per i beni confiscati fu nominato nel gennaio del 2019.

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