Sì al nuovo mandato zero e si alle alleanze locali: mentre è in corso il voto sulla piattaforma Rousseau, Luigi Di Maio si schiera a favore del alle nuove regole interne che gli iscritti al M5s sono chiamati ad approvare. “Due sì perché io mi fido dei territori“, è il titolo del lungo post apparso sulla pagina Facebook dell’ex capo politico e ministro degli Esteri. La principale partita riguarda le modifiche al mandato zero che lo stesso Di Maio aveva introdotto l’anno scorso: con la nuova formulazione, il primo mandato da consigliere comunale diventa sempre “nullo”. In questo modo sarà possibile la ricandidatura di Virginia Raggi a Roma. E nel suo post Di Maio va subito al punto: “Oggi siamo chiamati a votare su Rousseau per sbloccare il terzo mandato a Virginia Raggi e a tutti gli altri nostri Sindaci che vogliono ricandidarsi per un altro mandato. Io voterò sì, credo sia giusto”. Il motivo: “Perdere persone che abbiano maturato una tale esperienza come Virginia sarebbe suicida“.

Anche Di Maio è al secondo mandato da parlamentare, ma per il momento la nuova regola riguarda appunto chi è stato consigliere comunale, non deputati e senatori. Il ragionamento del big pentastellato è complessivo: “Voterò sì per dare la possibilità a un nostro sindaco di continuare a portare avanti l’esperienza già maturata nella propria città. Significa dare continuità a un lavoro, significa non lasciare tutto in sospeso, significa non dover ricominciare ogni volta da capo”. Oggi, prosegue il ragionamento di Di Maio, il M5s “è una forza di governo. Come forza di governo abbiamo abolito i vitalizi, introdotto la prima vera legge contro la corruzione, il 20 e il 21 settembre porteremo gli italiani a tagliare il numero dei parlamentari. Diciamocelo: senza il M5s al governo tutto questo non sarebbe mai successo. E se vogliamo continuare a cambiare le cose, dobbiamo prenderne contezza“. Quindi, sostiene, “la scelta è una: continuare a combattere per provare a cambiare il Paese o restare a guardare?”.

Secondo Di Maio affinché il M5s continui a combattere deve “sbloccare nelle elezioni comunali la possibilità di allearci con altre forze politiche”. E’ il secondo quesito su cui gli iscritti sono chiamati al voto: sempre un anno fa, Di Maio aveva ottenuto il via libera alle alleanze con progetti civici. Ora si chiede di allargare il raggio, alla luce dell’alleanza di governo col Pd a livello nazionale che rende più facile replicare lo schema anche sui territori. “Ho fiducia nei nostri gruppi comunali – scrive su Fb Di Maio – Ci sono 5 comuni che hanno deciso di fare delle coalizioni a livello territoriale insieme ad altre liste civiche”. Il ministro degli Esteri sottolinea: “Niente di più e niente di meno di quello che abbiamo già fatto al governo centrale. Ho partecipato io in prima persona alla formazione di due governi, sono pronto a testimoniare con i fatti che il M5s senza molta ma molta elasticità e contro molta ma molta rigidità, non avrebbe mai portato Giuseppe Conte alla presidenza del Consiglio”. Quindi, conclude Di Maio, “io penso che finché le evoluzioni verranno dal basso, ad esempio da un sindaco come Virginia Raggi che ha dato tutta se stessa o dai 5 comuni che, dopo anni e anni di lavoro, oggi chiedono di presentarsi in coalizione, non dobbiamo avere pregiudizi di alcun genere”.

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