Due sorelle, un padre anziano e malato; e un patrimonio milionario conteso. Sembra la trama di un film invece sono gli elementi cardine su cui ruota la vicenda giudiziaria della famiglia Angelini, proprietaria dell’omonimo colosso della farmaceutica italiana produttore di prodotti diffusissimi come Tachipirina, Moment, Amuchina, i pannolini Pampers e molto altro. Il fondatore del gruppo, Francesco Angelini, 74 anni, è affetto da una “malattia degenerativa del sistema nervoso che determina demenza, amnesia, confusione mentale, cambio di personalità improvviso”e altri sintomi causata da una “dipendenza ultraquarantennale da alcol e psicofarmaci“, motivo per cui da tempo si è ritirato dall’azienda, passando il controllo alla sua terzogenita Thea Paola Angelini, 34 anni non ancora compiuti.

Proprio questa successione al comando del Gruppo però, ha fatto emergere dissidi interni alla famiglia, sopratutto tra le tre sorelle, figlie dello stesso padre ma con madri diverse. Una guerra per l’eredità con il “dante causa” ancora in vita? Non proprio, perché, come scrive il Corriere della Sera, la vicenda è finita in tribunale e le accuse in campo sono tutt’altro che di second’ordine. A fronteggiarsi sono in realtà due delle tre sorelle, la più piccola Thea, ora detentrice della maggioranza delle quote nonché vicepresidente esecutivo di Angelini, e la secondogenita Maria Gioella Angelini, 48 anni. Quest’ultima ha infatti denunciato la sorella minore e suo marito Sergio Marullo di Condoianni, 42 anni, vicepresidente e amministratore delegato, per il reato di circonvenzione d’incapace.

Del caso si sta occupando la Procura di Velletri che ipotizza che i due, marito e moglie, “abusando dei rapporti di parentela e affinità, nonché dello stato di infermità e deficienza psico-fisica di Angelini Francesco, lo abbiano indotto a sottoscrivere numerosi atti anche di disposizione patrimoniale dannosi per lo stesso Angelini e gli altri eredi. Il tutto mediante violenze morali e coazioni psichiche, nonché violenze fisiche consistite nella indebita somministrazione di medicinali tranquillanti, e nello stressarlo emotivamente nei periodi immediatamente successivi a ricoveri ospedalieri dell’Angelini”, come scrive il Corriere.

A dare il via alle indagini è stata proprio la denuncia di Maria Gioella Angelini: a quella ne sono seguite altre due, ma nel frattempo la Procura di Velletri ha svolto indagini e ha chiesto e ottenuto dal giudice dell’indagine preliminare un “incidente probatorio” sullo stato di salute dell’industriale che si terrà il prossimo 14 settembre per “accertare le condizioni psicofisiche della parte offesa Francesco Angelini, sia attuali che pregresse, al fine di verificarne la capacità di intendere e di volere, le attuali capacità cognitive e la possibilità di essere ascoltato e rendere dichiarazioni utili all’accertamento dei fatti”.

Secondo Maria Gioella, Thea e il marito Sergio Marullo gestiscono in esclusiva le cure del padre, escludendo gli altri familiari, e c’è il “fondato sospetto che, al fine di perseguire i loro obiettivi, abbiano lasciato che le sue condizioni fisiche arrivassero sempre a una gravità estrema”, così da gestire il riassetto del Gruppo. Inoltre, come scrive il Corriere, la donna denuncia che nonostante “mio padre non sia in grado di gestire i suoi conti correnti personali“, proprio dai quei conti “continuano con tutta probabilità a essere prelevate e utilizzate somme di importo sicuramente significativo per le tante spese gestite da Thea e Sergio Marullo, tra cui quelle relative alla tenuta degli immobili, per la gestione dello yacht di famiglia, regalie varie, eccetera”. Ora non resta che attendere la valutazione del medico legale del tribunale sulle condizioni di salute di Angelini e, poi, il parere dei magistrati.

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