Proprio nel periodo delle vacanze estive, la risalita dei contagi in Europa fa tremare il settore del turismo, già in ginocchio per il lungo lockdown. Alcuni Paesi sono già passati alle contromisure: Gran Bretagna e Norvegia impongono la quarantena a chi rientra dalla Spagna, mentre Francia e Belgio sconsigliano di partire. L’Italia, per adesso, non prevede restrizioni per chi parte o arriva dalle mete vacanziere più gettonate, come Spagna, Portogallo e Grecia (che però dal canto suo si riserva di fare test a campione all’arrivo). Ma la situazione è in continua evoluzione, e la lista dei 16 Paesi a cui è impedito l’ingresso in Italia potrebbe ancora allungarsi. “I dati internazionali del Covid sono ancora preoccupanti – ha commentato il ministro della Salute, Roberto Speranza – Gli ultimi segnali da Francia, Spagna e Germania ci dicono ancora una volta che la battaglia non è vinta”. Semplificando, al netto di alcune eccezioni, l’obbligo di quarantena al momento vale solo per i Paesi extra europei, fuori dall’area Schengen. Chiunque arrivi dall’estero, però, è tenuto a consegnare il nuovo modello di autocertificazione, all’imbarco o alle forze di polizia. Tra obbligo di quarantena, test a campione e destinazioni ‘a rischio’, ecco una guida per chi viaggia.

Viaggi in Spagna – In questo momento, non sono previsti requisiti di quarantena né restrizioni di viaggio per chi arriva in Spagna dai Paesi dell’Unione Europea (più Paesi Schengen, Andorra, Monaco, Città del Vaticano e San Marino). “La Spagna è sicura – ha ribadito la ministra degli Esteri spagnola, Arancha Gonzalez – sicura per gli spagnoli, e per i turisti”. Ma visti i nuovi focolai, la situazione epidemiologica in continua evoluzione. Non è da escludere quindi che presto potrebbero essere prese misure di sicurezza anche in Italia, come già in Gran Bretagna e Norvegia, che hanno imposto l’obbligo di quarantena per chi rientra (rispettivamente di 14 e 10 giorni). Francia e Belgio, invece, sconsigliano ai loro cittadini soggiorni a Barcellona e in generale in Catalogna.

Dal primo luglio, si legge sul portale Re-Open, tutti i viaggiatori devono compilare un modulo di salute pubblica, online all’ indirizzo www.spth.gob.es, o utilizzare l’app gratuita “Spain Travel Health”. Dopo aver compilato il modulo, i passeggeri riceveranno un codice QR che dovranno presentare all’arrivo in Spagna. Gli operatori turistici, le agenzie di viaggio e le imprese di trasporto devono informare i turisti e i viaggiatori dell’obbligo di presentare il modulo sanitario pubblico in aeroporto o al porto di destinazione. È stato stabilito un periodo transitorio (fino a domani, 31 luglio), in cui i passeggeri internazionali che non sono stati in grado di compilare online il modulo di sanità pubblica possono presentarlo su supporto cartaceo quando arrivano in Spagna.

Viaggi in Grecia – A partire dal 1 luglio, possono entrare in Grecia tutti i cittadini provenienti da Paesi dell’Unione Europea (più Regno Unito, Svizzera, Norvegia, Lichtenstein e Islanda). I voli internazionali sono ammessi in tutti gli aeroporti della Grecia (dal 15 luglio anche i voli diretti dal Regno Unito e dalla Svezia). Prima di entrare nel Paese, però, tutti i viaggiatori devono compilare il modulo di localizzazione del passeggero, scaricabile sul sito del governo. Il portale ViaggiareSicuri avverte che le autorità greche si riservano la possibilità di sottoporre i passeggeri in arrivo al tampone. Il test viene svolto a campione, e può essere sottoposto al tampone anche chi è in possesso di un test sierologico negativo effettuato nei giorni precedenti all’arrivo in Grecia.

Dal 15 luglio, aggiunge il portale ReOpen, i viaggiatori che entrano in Grecia per motivi non essenziali attraverso la stazione di frontiera Promachonas sono tenuti a presentare, all’arrivo, un negativo risultato del test molecolare (PCR) per COVID-19, eseguito fino a 72 ore prima del loro ingresso in Grecia. I viaggiatori devono essere sottoposti a test di laboratorio con RT-PCR di tampone orofaringeo o rinofaringeo.

Viaggi in Francia – Allo stato attuale, non è prevista nessuna quarantena obbligatoria per i viaggiatori provenienti dall’Unione europea, dallo spazio Schengen e dal Regno Unito. Quarantena volontaria, però, per i viaggiatori provenienti dal Regno Unito. Chi risulta sintomatico durante i controlli sanitari di frontiera dovrà essere sottoposti a quarantena, indipendentemente dalla nazionalità. Tutti i documenti di viaggio e i moduli necessari sono disponibili sul sito dell’Unione europea o delle ambasciate.

Viaggi in Portogallo – I cittadini degli Stati membri dell’Ue e dei paesi firmatari dell’accordo di Schengen possono viaggiare in Portogallo per motivi di turismo liberamente, con alcune eccezioni che riguardano le isole di Madeira e le Azzorre. L’Ambasciata consiglia perciò di controllare in anticipo l’itinerario: tutti gli aggiornamenti sono disponibili sul portale www.visitportugal.com

Viaggi in Germania – Per i viaggiatori che arrivano da un Paese classificato come “area a rischio” secondo il sito web dell’Istituto Robert Koch, in quasi tutti gli Stati federali si applica una quarantena obbligatoria di 14 giorni. Le aree a rischio sono quelle con un’incidenza di 7 giorni superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti. La quarantena può essere dispensata solo se i viaggiatori hanno un certificato medico che conferma che non vi sono prove di un’infezione con il coronavirus Sarscov-2. Il certificato medico deve provenire da uno Stato membro dell’Unione Europea o da un altro Stato pubblicato dall’Istituto Robert Koch e non deve superare le 48 ore dall’arrivo. Una prova deve essere fornita al momento dell’ingresso in Germania. I viaggiatori devono consultare il sito web dello Stato federale in cui stanno entrando per conoscere norme specifiche applicabili a livello locale.

Chi deve fare la quarantena una volta rientrato in Italia – Sul sito del ministero degli Esteri c’è la lista dei Paesi esenti dall’obbligo, quindi bisogna leggerla per esclusione: isolamento fiduciario obbligatorio per tutti gli altri. Semplificando, via libera (con alcune eccezioni, come Romania e Bulgaria) per chi arriva dall’Europa, quarantena per gli altri. Più precisamente, semaforo verde per chi entra (o rientra) da: Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano. Con una condizione: che chi arriva da questi Paesi non abbia soggiornato in un Paese diverso da questi nei 14 giorni anteriori all’ingresso in Italia.

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