Schiaffi e insulti a più riprese. La vittima era un presunto spacciatore. A colpire, invece, erano alcuni dei carabinieri della Caserma Levante di Piacenza arrestati questa mattina. Ma quel giorno, l’8 aprile 2020, il loro telefono era intercettato grazie a un trojan. Il risultato è “un file audio impressionante” secondo il Procuratore della Repubblica di Piacenza Grazia Pradella che oggi in conferenza stampa ha ricostruito il pestaggio.

“Il soggetto non era sottoposto a nessun provvedimento da parte dell’autorità giudiziaria, ma era vittima di un sequestro di persona” ha spiegato la dottoressa Pradella facendo ascoltare una parte dell’intercettazione dove si sente il rumore di acqua e della vittima che fatica a respirare. “È come se stesse soffocando a causa della forzata ingestione di liquido per indurlo a parlare” ipotizza il Procuratore specificando: “Non possiamo avere la prova, ma l’acqua l’avete sentita, gli schiaffi si sentono al di là di ogni ragionevole dubbio, così come nel resto dell’audio si sente i soggetto più volte piangere e gridare aiuto”. Un’azione ritenuta “umiliante per la persona”.

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