L’Antitrust ha autorizzato l’acquisizione del controllo di Ubi Banca da parte di Intesa Sanpaolo. Il 6 luglio scorso è partita l’Offerta pubblica di scambio di azioni che terminerà il prossimo 28 luglio. L’Autorità ha dato il via libera all’operazione di concentrazione e ha imposto a Cà de Sass alcune condizioni: “Misure di carattere strutturale per risolvere le preoccupazioni emerse in corso d’istruttoria riguardo ai possibili effetti anticoncorrenziali” derivanti dalla fusione. In particolare, Intesa Sanpaolo dovrà cedere oltre 500 sportelli bancari, numero “ben superiore a quanto offerto originariamente”. L’Antitrust accoglie quindi la proposta di Intesa, che dopo la prima valutazione negativa aveva prospettato la vendita alla partecipata Bper di 532 sportelli per ridurre la quota di mercato in diverse zone. Le cessioni, specifica infatti l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), si dovranno realizzare nelle “aree geografiche in cui si registrano le maggiori criticità concorrenziali e saranno rivolte a uno o più operatori indipendenti“.

L’Antitrusta ha infatti rilevato che l’operazione promossa da Intesa su Ubi Banca è idonea a “produrre la costituzione e/o il rafforzamento – si legge nella nota – della posizione dominante di Intesa Sanpaolo in alcuni mercati locali della raccolta bancaria, degli impieghi alle famiglie consumatrici e degli impieghi alle famiglie produttrici-piccole imprese”. Analogamente, l’Autorità ha ritenuto che l’operazione “possa costituire e/o rafforzare la posizione dominante di Intesa Sanpaolo nei mercati del risparmio amministrato, dei fondi comuni di investimento e della gestione su base individuale di patrimoni mobiliari (Gpm) e in fondi (Gpf), nonché nei mercati degli impieghi alle imprese di medie e grandi dimensioni e della distribuzione dei prodotti assicurativi rami vita, così da pregiudicare in modo sostanziale e durevole la concorrenza“.

Le misure correttive proposte da Intesa Sanpaolo risultano “idonee a rispondere alle criticità concorrenziali analizzate”, scrive ancora l’Antitrust. Il 15 giugno scorso, Intesa Sanpaolo ha prospettato all’Antitrust la cessione di oltre 500 filiali, che dovrebbero essere acquisite da Bper, in presenza delle dovute autorizzazioni. In ogni caso, qualora Intesa Sanpaolo non riesca a cedere tutti o alcuni degli sportelli di Ubi, si prevede, rileva ancora l’Antitrust, la “cessione di sportelli di Intesa Sanpaolo idonea a produrre, nei mercati interessati, effetti almeno equivalenti a quelli derivanti dalla cessione degli sportelli di Ubi proposta da Intesa“.

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