Sole, mare e poche tasse. E’ l’invitante mix con cui la Grecia tenta di attrarre i pensionati stranieri (e i loro portafogli). Nella bozza di legge di bilancio messa a punto dal governo di Atene compare infatti una norma che introduce una tassazione particolarmente favorevole sul reddito dei pensionati stranieri che decidono di trasferire la loro residenza fiscale nel paese ellenico. L’aliquota sarebbe appena del 7% (in Italia si va dal 23 al 43% a seconda dell’ammontare dell’assegno) per una durata di 10 anni. Per intenderci, su un lordo di 24.000 euro l’anno (2.000 euro al mese) il prelievo in Italia sarebbe di circa 4.000 euro l’anno. In Grecia si fermerebbe a 1.400 euro, con un beneficio destinato a crescere più la pensione è generosa visto che l’aliquota è unica. Se la proposta diventerà legge i pensionati potranno fare richiesta per spostare la residenza già da quest’anno, fino al 30 settembre 2020.

IL PRECEDENTE PORTOGHESE – In passato era stato il Portogallo a battere con decisione questa strada. Tanto che solo tra i pensionati italiani in 3.000 avevano deciso di spostare qui la loro residenza fiscale e, per una buona parte dell’anno, anche quella fisica. Lisbona aveva addirittura azzerato il prelievo sui redditi percepiti all’estero, scommettendo sul potere d’acquisto (e quindi introiti attraverso IVA) dei pensionati. Recentemente il governo portoghese ha ridimensionato questo beneficio alzando il prelievo da 0 a 10%. Una tassazione simile a quella della proposta greca è oggi applicata in Italia ai pensionati stranieri chi si trasferiscono nel Mezzogiorno ma solo in paesi con meno di 20 mila abitanti. Anche in questo caso prelievo del 7% ma per nove anni.

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