Il caso è, al momento, alquanto misterioso e destinato a far discutere. Nel cimitero di Cerea, in provincia di Verona, sono state scoperte 17 salme, sepolte senza autorizzazione. L’identità delle persone decedute non è ancora stata accertata, ma secondo il sindaco Marco Franzoni le inumazioni sarebbero avvenute negli ultimi tre mesi, non riguarderebbero cittadini del Comune, ma appartenenti a confessioni religiose non cristiane. Ci si trova di fronte a un caso di tumulazioni clandestine. Per quale ragione e in quale modo siano state eseguite, lo dovranno accertare i carabinieri, dopo una formale denuncia presentata dal sindaco.

La scoperta è stata fatta dal primo cittadino e dall’assessore delegato al patrimonio, Stefano Brendaglia, a seguito delle segnalazioni provenienti di diversi compaesani. Non è stato difficile trovare i luoghi delle sepolture, tutte avvenute nella terra e non in loculi. C’è il sospetto che si tratti di musulmani, che rifiutano la cremazione e richiedono una tumulazione nel terreno. A gettare una prima luce sulla vicenda è un comunicato del sindaco: “A seguito di alcune verifiche procedurali, l’amministrazione comunale ha rilevato la presenza di alcune anomalie nella gestione delle sepolture cimiteriali. Tali anomalie si sarebbero verificate negli ultimi tre mesi e si riferiscono alla tumulazione non autorizzata di 17 salme in un’area del cimitero del capoluogo di Cerea, dove sono state sepolte le salme di persone non residenti, appartenenti ad altre confessioni religiose”. Gli amministratori non sono rimasti con le mani in mano. “Non appena verificate le anomalie, abbiamo fatto scattare una serie di accertamenti e di indagini, per tutelare il prestigio e l’immagine dell’ente e per fare chiarezza in merito ad eventuali responsabilità di singole persone e al rispetto dei protocolli che regolamentano la polizia mortuaria”.

La denuncia è già arrivata in Procura a Verona. Intanto il Comune è corso ai ripari coinvolgendo la cooperativa che gestisce le tumulazioni: “Nell’attesa dell’esito degli accertamenti in corso – spiegano sindaco e assessore – la cooperativa Beta è titolare esclusiva della gestione dei cimiteri del Comune, garantendo la presenza di un addetto alla segreteria nell’ufficio del custode per tutto il mese di luglio. È necessario far luce su questa deplorevole vicenda. Pretendiamo massima chiarezza e trasparenza su quanto accaduto in questi ultimi mesi in merito a queste sepolture non autorizzate. Non appena in possesso di tutti gli elementi valutativi, prenderemo i doverosi provvedimenti nei confronti di chi ha sbagliato in modo così evidente rispetto ad una norma di legge”.

In paese si riflette sulla coincidenza tra sepolture clandestine ed emergenza da Covid. I carabinieri dovranno identificare le salme e accertare le cause dei decessi, ovvero verificare se siano o meno riconducibili al Coronavirus. Ma in un caso o nell’altro non rientrano nell’anagrafe ordinaria. Chi ha portato e sepolto in cimitero tutte quelle persone, passando inosservato?

(immagine d’archivio. Cimitero Monumentale di Torino)

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