Troppo poco diffusi, per questo chiude la produzione dei Segway, il dispositivo di trasporto personale a due ruote con manubrio. A partire dal 15 luglio i famosi “monopattini” autobilanciati non verranno più prodotti: verranno lasciati a casa 21 dipendenti della fabbrica di Bradford, nel New Hampshire (Regno Unito). Dodici lavoratori rimarranno ancora un anno per gestire garanzie e riparazioni.

Il coronavirus non c’entra, semplicemente non hanno conquistato le folle. Per questo la Fast Company ha anticipato la decisione di chiudere la produzione del mezzo, che fin dall’inizio, con l’arrivo sul mercato nel 2001 del modello PT, non ha mai avuto un grande successo. Secondo l’inventore Dean Kamen, questo mezzo di trasporto avrebbe rivoluzionato il modo in cui si spostavano gli uomini, ad esempio nel tragitto casa-lavoro: per lui, rappresentava l’auto quando l’auto ha sostituito carrozza e cavalli, aveva detto durante il lancio del Segway. In 20 anni, però, sono stati venduti solo 140mila esemplari.

Diventato il simbolo di alcune tipologie di turismo e utilizzato dagli agenti di polizia nei centri commerciali (soprattutto negli Stati Uniti), il mezzo è stato surclassato dai monopattini elettrici per cui non serve un buon equilibrio per manovrarlo (in alcune città il Segway è stato bandito proprio a causa della facilità con cui si può perdere il controllo del mezzo se non si mantiene l’equilibrio) e dal costo notevolmente più ridotto: il prezzo originale del Segway è di 5mila dollari. Se nella pratica non ha mai raggiunto il successo, il Segway però ha ottenuto molta fama sui social, in particolare sono i video delle cadute.

Tra gli incidenti più tragici, ci sono quello del milionario britannico Jim Heselden, che dieci mesi dopo l’acquisto della società nel 2009, è morto a 62 anni dopo essere precipitato da una scogliera mentre era in sella a un Segway non lontano dalla sua tenuta di campagna a nord di Londra. Nel 2003, il presidente George W. Bush è caduto dal mezzo nella casa estiva dei suoi genitori a Kennebunkport, nel Maine, e nel 2015 un cameraman in sella a un Segway ha investito Usain Bolt, mentre il velocista giamaicano esultando dopo aver vinto una gara di 200 metri a Pechino.

Secondo il presidente di Segway, Judy Cai, le poche vendite sono legate anche a “un’ingegneria troppo perfetta” del mezzo. Il particolare monopattino è stato progettato, infatti, per funzionare anche in caso di rottura di alcuni pezzi. “Dopo dodici anni e 100 chilometri alle spalle la maggior parte dei Segway funziona ancora bene”, ha sottolineato Cai. Se l’indistruttibilità del Segway è stata un’ottima cosa per gli acquirenti, non lo è stata per l’azienda, che tra l’altro non ha mai cambiato il design del mezzo.

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