C’è una foto che mostra due persone che corrono. Quella davanti ha abiti civili, mentre alle sue spalle c’è un poliziotto inglese. Giocando con i nostri pregiudizi, il fotografo ci induceva a considerare la soluzione più ovvia: il poliziotto sta inseguendo un delinquente. E invece no, perché quello in abiti civili era un ufficiale di polizia, seguito da un poliziotto semplice ed entrambi stavano inseguendo un malvivente, che però nella foto non c’è. Questo per esemplificare il concetto che le immagini possono non essere neutre e anzi indurci a valutazioni del tutto erronee. Per questo Google ha deciso di introdurre il fact-checking anche per le immagini, in modo da combattere informazioni visivamente fuorvianti.

La nostra infatti è una civiltà prevalentemente visuale, motivo per cui spesso le immagini possono essere utilizzate per condizionarci più di quanto possa fare un testo. O, più semplicemente, basta abbinare un’immagine decontestualizzata a un particolare testo per spingerci a determinate conclusioni, spesso errate. Google ha quindi iniziato a introdurre etichette di verifica dei fatti per le immagini nei suoi risultati di ricerca in tutto il mondo, nella speranza di contrastare la manipolazione dei fatti attraverso le foto.

Il colosso di Mountain View in pratica sta implementando una funzione in cui quando si effettua una ricerca su Google Immagini, si vedrà l’etichetta “Verifica dei fatti” sotto i risultati delle immagini in miniatura. Visualizzando una di queste foto si potrà visualizzare un riepilogo della storia della foto stessa. “A partire da oggi, stiamo diffondendo informazioni di verifica dei fatti in Google Immagini a livello globale per aiutare le persone a districarsi in questi problemi e dare giudizi più informati su ciò che vedono sul Web”, ha detto Google nel post ufficiale in cui ha annunciato la novità.

Proprio come avviene già ora per i controlli dei fatti sui risultati di ricerca, il fact check non influirà sul posizionamento di una pagina Web, quindi le informazioni pertinenti alla base delle ricerche di immagini dovrebbero comunque apparire nella parte superiore dei risultati. Le nuove etichette saranno basate sul database ClaimReview creato da controllori indipendenti. “Foto e video sono un modo incredibile per aiutare le persone a capire cosa sta succedendo nel mondo. Ma il potere dei media visivi ha le sue insidie – specialmente quando ci sono domande sull’origine, l’autenticità o il contesto di un’immagine”, ha dichiarato il product manager di Google, Harris Cohen.

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