L’orso è uscito dal bosco come un fulmine, velocissimo…”. Padre e figlio di Cles, in Trentino, sono stati aggrediti da un orso mentre camminavano sul Monte Peller. Il racconto di Fabio Misseroni, 58 anni, macellaio del paese, è drammatico. È intervenuto per salvare il figlio che l’animale aveva gettato a terra. Ed è stato proprio lui ad avere la peggio, riportando una brutta ferita ad una caviglia. “Si è scagliato contro Christian, colpendolo alle gambe. A quel punto sono andato contro di lui per difenderlo. Mi ha morso a una gamba, poi a un braccio, poi all’altra mano. Poi se n’è andato, miracolosamente. Avrebbe potuto uccidere entrambi”.

Tutto è avvenuto nell’arco di pochi attimi. Il padre e il figlio, che ha 28 anni, stavano perlustrando il bosco a quota 1.500 metri in località Verdé, nella zona di Fontana Maora, a valle del rifugio Monte Peller. Sono due appassionati cacciatori e stavano preparando una battuta nella zona, che conoscono molto bene. A tutto pensavano fuorché a un incontro ravvicinato con l’orso, che si è avventato sul ragazzo colpendolo alle gambe. A quel punto il padre si è gettato sull’animale. E ha avuto la peggio perché è stato colpito a una gamba e ad un braccio. I due hanno poi camminato fino al laghetto di Verdé, dove avevano lasciato l’auto, e hanno raggiunto l’ospedale di Cles. Il più giovane se l’è cavata con qualche graffio, il genitore ha subito un intervento alla caviglia destra piuttosto malconcia. Mentre i sanitari si dedicavano alle cure, è scattato l’allarme. “Mi sembra di vedermelo ancora davanti… continuo a vedermelo davanti” ha raccontato Christian Misseroni alla madre, che si è precipitata in ospedale. Ha avuto molta paura ed è in stato di choc.

Per raccogliere le testimonianze sono intervenuti i forestali della Provincia autonoma di Trento, assieme all’assessore Giulia Zanotelli, che ha la delega all’agricoltura e alle foreste. Il sospetto, come ha dichiarato il comandante Romano Masè, è che possa trattarsi di un esemplare femmina, diventato aggressivo per difendere i cuccioli rimasti nascosti nel bosco. Vista l’ora tarda, i forestali hanno rimandato la perlustrazione in zona alla ricerca di tracce dell’orso che consentano di risalire alla sua identità. La zona del Monte Peller, in particolare la val di Tovel, è notoriamente frequentata dall’orso, ma non si erano mai verificati incontri ravvicinati seguiti da un’aggressione.

L’episodio sembra destinato a riaccendere polemiche e discussioni riguardanti la pericolosità degli orsi, visto che gli esemplari presenti in Trentino dovrebbero essere un’ottantina. Lo scorso anno M49, particolarmente vivace, era stato catturato e trasportato nell’area del Casteller, da dove però era fuggito scavalcando il recinto elettrificato. In quella occasione le autorità provinciali ne avevano perfino autorizzato l’abbattimento. La sua libertà è durata quasi un anno, finché a maggio è stato catturato e portato nella struttura per il contenimento degli esemplari problematici. Un mese e mezzo fa a Calliano, nella Val d’Adige, tra Rovereto e Trento, un giovane orso è stato sorpreso (e ripreso con i cellulari dagli abitanti) mentre si arrampicava su un balcone. Poi è stato segnalato in diverse altre località, fino a Campogrosso, ai confini con la provincia di Vicenza.

(immagine d’archivio)

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