Greenpeace lo ha definito “il più grave disastro ambientale russo dal 1989″. Quando, cioè, la petroliera Exxon Valdez si incagliò nel golfo di Alaska disperdendo in mare circa 40 milioni di litri di petrolio. Questa volta l’incidente è avvenuto, il 29 maggio, nel fiume Ambarnaya, in Siberia. Nell’acqua, secondo le autorità locali, sono finite 20 mila tonnellate di diesel. Due giorni fa il presidente Vladimir Putin è stato costretto a dichiarare lo stato d’emergenza nella regione. Le immagini, dall’alto, mostrano la gravità della situazione: sul posto ci sono centinaia di persone intente a ripulire il corso d’acqua, anche se finora sono state pompate fuori dal fiume poche centinaia di tonnellate. Il direttore della centrale elettrica da cui ha avuto origine il disastro è stato arrestato.

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