Il governo ragiona sulla metà di settembre, con i ballottaggi la prima domenica di ottobre. I renziani e i partiti di opposizione vorrebbero votare in autunno inoltrato e preferirebbero evitare l’election daty. Mentre comitato tecnico scientifico sconsiglia di arrivare ad ottobre, perché si rischia che una nuova ondata di contagi faccia slittare di nuovo le elezioni, magari di un anno. Ma i governatori in scadenza non ci stanno. E Michele Emiliano invoca addirittura l’intervento di Sergio Mattarella. “Credo sia opportuno un intervento del presidente della Repubblica, custode della Costituzione”, ha detto il governatore della Puglia a Repubblica. Insomma: la data del voto per le elezioni regionali, comunali e per il referendum sul taglio dei parlamentari ha scatenato un tutti contro tutti.
Ieri il governo ha ipotizzato un election day per il 13 settembre. Oggi in commissione Affari costituzionali della Camera, impegnata nell’esame del decreto che rinvia le elezioni in autunno, è intervenuto sottosegretario all’Interno Achille Variati ed è spuntata l’idea di una mediazione: il 20 settembre con il secondo turno delle comunali da tenersi il 4 ottobre, vale a dire solo pochi giorni oltre la fine del mese di settembre auspicata dal governo. Martedì prossimo la commissione voterà gli emendamenti tra i quelli alcuni riguardano questo aspetto.
A fianco della netta contrarietà sulla data del 13 settembre da parte di Forza Italia, con Francesco Paolo Sisto, sono emerse alcune perplessità anche da parte di altri partiti per il fatto che questa data renderebbe difficile la raccolta delle firme per la presentazione delle liste e la stessa campagna elettorale, che coinvolgerebbe una parte del mese di agosto. Tra l’altro il renziano Marco Di Maio ha sostenuto che questo scenario non aiuterebbe il turismo, già prostrato dalla crisi provocata dal coronavirus.
Variati ha spiegato che l’idea di tenere il primo e il secondo turno a settembre, quindi il 13 e il 27, nasce dall’indicazione del Comitato tecnico scientifico che il virus con temperature più calde è meno aggressivo. Qui Federico Fornaro capogruppo di Leu ha avanzato l’ipotesi di mediazione, con il primo turno il 20 settembre e il secondo il 4 ottobre, proposta sposata da Sisto. In questo modo si ricadrebbe ancora in una stagione dalle temperature miti, e ci sarebbe modo di svolgere una campagna elettorale in un periodo più consueto. Le altre forze si sono riservate di pronunciarsi. Nella seduta di martedì verranno votati gli emendamenti al decreto sul rinvio delle elezioni e, su richiesta di Lega e Fdi, Variati si è impegnato a presentare una documentazione del Comitato tecnico scientifico.
Sulla data del voto, insomma, trovare un’intesa davvero condivisa da tutti è arduo. Persino tra le file dei leghisti ci sono posizioni diverse: Luca Zaia, governatore del Veneto in scadenza, chiede di votare quanto prima. E alcuni leghisti – guidati dal deputato padovano Alberto Stefani – hanno presentato un emendamento in commissione per votare a giugno o luglio. La pensa allo stesso modo Emiliano, che invoca il Quirinale: “L’unica cosa che non stanno riattivando è la democrazia e non ne comprendo la ragione visto che la Costituzione non prevede la sospensione delle elezioni”, dice il preisdente della Puglia. Per Emiliano “bisognerebbe votare a luglio e non spostare la data in autunno correndo il rischio di avere dati epidemiologici peggiori”.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez