Un presidio non stop per protestare contro le misure di contenimento del coronavirus per la Fase 2 e lo scarso utilizzo da parte del Governo, a loro dire, della discussione in aula. Come annunciato nella giornata di mercoledì in un comunicato, Deputati e Senatori della Lega, al termine delle votazioni su scostamento e Def, hanno occupato gli scranni delle due aule e si daranno il cambio in segno di protesta. Al termine della capigruppo, la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha dato mandato ai questori di sgombrare l’aula ma i senatori leghisti si sono rifiutati di uscire. E tre senatrici di Italia Viva, Donatella Conzatti, Daniela Sbrollini e Valeria Sudano, hanno dato il via al loro presidio al Senato mentre le Lega sta occupando l’aula.

A lanciare l’offensiva era stato il capo del Carroccio, Matteo Salvini, spiegando che i parlamentari del partito da lui guidato “saranno a oltranza in Parlamento, giorno e notte, fino a che non si daranno risposte certe”. All’annuncio, però, gli alleati del centrodestra, Forza Italia e Fratelli d’Italia, dicono di non essere a conoscenza dell’iniziativa, mentre il presidente della Camera, Roberto Fico, parlando con i giornalisti ha dichiarato di aver sempre contestato l’eccessivo ricorso ai decreti legge, “ma in questo caso siamo nel rispetto della Costituzione“.

“Restiamo a oltranza in Parlamento, che è il nostro luogo di lavoro, finché non ci saranno risposte per tutti i cittadini. Madri, padri, imprenditori, commercianti, lavoratori non sanno cosa fare, non hanno certezze, non sanno se possono riaprire i loro negozi, non sanno quando i figli torneranno a scuola”, si legge in una nota del partito che, da quanto si apprende, ha già organizzato la turnazione per le presenze dei propri deputati e senatori nelle aule di Montecitorio e Palazzo Madama.

Nel comunicato, il Carroccio tiene comunque a precisare che non sarà impedito “il regolare svolgimento dei lavori programmati. Porteremo nelle aule, dove resteremo anche quando la seduta è conclusa, le voci dei lavoratori, di chi soffre, dei disabili, di chi è più fragile. Rimarremo finché il governo non darà risposte chiare, tempi certi anche a nome dei sindaci e degli amministratori locali sul ripristino di tutte le libertà, nella piena tutela della salute e con indicazioni a livello nazionale. Servono certezze sulle regole sanitarie per poter ripartire in sicurezza, tempi certi per la cassa integrazione e soldi veri per autonomi e imprenditori. Siamo e rimarremo in aula anche per ribadire l’importanza della certezza della pena e l’indignazione degli italiani per la scarcerazione di decine di mafiosi ergastolani assassini. È ora che finalmente ciascuno si assuma le proprie responsabilità, che sia coinvolto di nuovo il Parlamento nelle decisioni che riguardano la vita, i diritti e le libertà di ognuno di noi. È ora che si torni a essere una democrazia compiuta”.

Fi e FdI: “Non siamo stati informati”
Sorpresa anche tra i rappresentanti di quei partiti che della Lega sono alleati nell’asse del centrodestra. Il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, taglia corto dicendo: “Non siamo stati informati, non ne so nulla”. Fonti interne al partito di Giorgia Meloni, invece, dicono che l’iniziativa del Carroccio rappresenta una “sorpresa, visto anche che da tempo il nostro partito chiede l’operatività piena delle Camere e dei suoi organismi. Da tempo sollecitiamo un funzionamento a pieno organico di Montecitorio e Palazzo Madama”. Inoltre, le stesse fonti sottolineano come la mossa di Matteo Salvini “non sia stata condivisa con Fratelli d’Italia”.

Fico: “Agito nel rispetto della Costituzione”
Chi invece tiene a garantire per la correttezza dei provvedimenti e delle modalità adottate dall’esecutivo di Giuseppe Conte è Roberto Fico: “Io ho sempre contestato l’eccesso della decretazione di urgenza, ma in questo caso siamo nel rispetto della Costituzione”, ha dichiarato ai microfoni del Tg5. Nel contrasto al coronavirus, ha poi aggiunto, “abbiamo rinunciato in modo temporaneo ad alcuni diritti per tutelare il diritto fondamentale alla salute“.

E a chi accusa il Parlamento di aver lavorato poco negli ultimi mesi, il presidente della Camera risponde: “In questi mesi il Parlamento ha lavorato in modo incessante. Continueremo a farlo soprattutto sui decreti che abbiamo avuto la possibilità di modificare. È un’accusa che rigetto. È stato un momento difficile. Il nostro Parlamento lavora più di tutti quelli in Europa. Si dialoga nelle commissioni e si lavora mandando avanti i decreti. Il lavoro è al 100%”.

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