La perdita del lavoro, la precarietà diventata regola, l’incertezza del futuro, la paura per sé e per i propri cari, la lontananza dagli affetti, anche quelli più importanti, ma anche la semplice privazione della libertà di compiere le azioni più banali. La vita degli italiani è stata completamente stravolta dalla pandemia e dalle misure adottate per limitare il contagio, ma tutto questo sta avendo delle conseguenze. Insonnia, mal di testa, mal di stomaco, ansia, panico e depressione. Da quando è iniziato il lockdown, il 63% degli italiani ne soffre e si definisce “molto o abbastanza stressato”, mentre il 43% è consapevole di vivere in “un livello massimo di stress”. Sono i risultati di un’indagine condotta dalI’Istituto Piepoli e commissionato dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi. D’altronde non è un caso se, nei giorni scorsi, è partito il numero verde di supporto psicologico del ministero della Salute e della Protezione Civile.

L’emergenza – Ma sono diverse le realtà che si sono attivate per offrire un supporto in questo momento, nel Paese dove i poveri in coda alle mense Caritas o che hanno bisogno di aiuto sono più che raddoppiati in poche settimane. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria è aumentato del 114% il numero di persone che si rivolgono ai Centri di ascolto e ai servizi delle Caritas diocesane. Nei giorni scorsi, anche il Comune di Milano ha istituito un servizio per le emergenze psicologiche causate all’epidemia. Si tratta di uno sportello telefonico gratuito, gestito dal Centro Italiano per la Promozione della Mediazione in cui operano professionisti specializzati e un’equipe multidisciplinare, a cui è possibile accedere attraverso ‘Milano Aiuta’, contattando il numero del Comune 020202, dal lunedì al venerdì, dalle 9:30 alle 18.

La psicoterapeuta: “Manca l’idea di futuro” – “Manca l’idea del futuro e noi, che eravamo abituati a proiettarci nel futuro, ci vediamo improvvisamente bloccati” ha spiegato in un’intervista all’AdnKronos la life coach Alessandra Lancellotti. “La società da liquida è divenuta pietrificata – ha continuato – non si guarda avanti. Le persone non sanno cosa fare di se stesse”. Secondo la psicoterapeuta “stress da preoccupazione, lavoro, incertezza porteranno un’ondata di disturbi psichici” in Italia, andando ad appesantire “un sistema sanitario già in difficoltà su questo fronte”. Tutto questo, in un Paese dove il disturbo psichico ancora non viene riconosciuto socialmente. Cosa fare? “Se possibile, è bene farsi aiutare”, ma è importante “leggere molti libri per attivare fantasia e creatività, far sgorgare nuove idee, nuovi paradigmi di socialità in modello di filantropia rinnovata. Le strategie della filantropia saranno alla base di nuove forme di aiuto e di comprensione che a loro volta ci aiuteranno a tornare nel mondo reale”. Si ricorda che il numero verde di supporto psicologico del ministero della Salute e della Protezione Civile è l’800.833.833 e risponde tutti i giorni, dalle 8 alle 24. Si può chiedere un supporto anche dall’estero allo 02.20228733, mentre saranno previste modalità di accesso anche per i non udenti.

Lo studio sui bambini con problemi neuropsichiatrici – Ma c’è anche una fascia di popolazione che ha ancora più bisogno di un aiuto. L’Irccs Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa) ha avviato uno studio, che coinvolgerà centinaia di famiglie, per valutare l’impatto che l’emergenza Covid-19 ha avuto sui bambini e sugli adolescenti con problematiche neuropsichiatriche, sia sul piano psicologico che sulla possibilità di proseguire almeno in parte le cure. Lo studio fa parte dell’inchiesta Eacd Covid-19 Survey-Families, promossa in questi giorni in più di 30 Paesi dalla European Academy of Childhood Disability, per comprendere l’impatto a breve e lungo termine del lockdown sui bambini e sui loro familiari rispetto alle loro condizioni di salute fisica, mentale, al loro stato finanziario, alle condizioni generali di vita ed alle possibilità di accesso all’istruzione e a trattamenti e servizi, alla disponibilità di determinati tipi di cure ed alla qualità di quelle fornite.

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