“Non ce lo possiamo permettere”. Poche parole, a volte colorate, scritte su un foglio bianco, immortalate in centinaia di foto diffuse sui social. Da ogni parte d’Italia, diversi studenti fuori sede hanno partecipato alla fotopetizione, lanciata dall’Unione degli Universitari (Udu), per chiedere aiuto di fronte all‘impossibilità di pagare l’affitto dei propri domicili universitari.

La crisi economica scatenata dall’emergenza coronavirus ha messo in ginocchio migliaia di lavoratori precari, autonomi, famiglie, coppie: una situazione difficile già fatta presente dai sindacati. Secondo l’Organizzazione mondiale del lavoro la pandemia provocherà 25 milioni di disoccupati, secondo lo Svimez ogni mese di lockdown costa all’Italia 47 miliardi, mentre l’Istat parla di uno “shock economico” senza precedenti. Molti sono già privi di reddito e ora hanno paura di perdere anche la casa. Nel decreto ‘Cura Italia’ è stato inserito il blocco degli sfratti per sei mesi e introdotto un credito d’imposta pari al 60% dell’affitto del mese di marzo, riconosciuto però solo agli esercenti. Ma per le associazioni, come Unioni Inquilini, questo non basta. La commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento che accelera il riparto tra le regioni dei 60 milioni del Fondo nazionale per il sostegno all’affitto, al quale si aggiungeranno i 9,5 milioni del Fondo inquilini morosi incolpevoli, ma per capire il reale impegno economico dell’esecutivo su questo tema bisognerà aspettare il decreto Aprile.

Costretti in quarantena, anche gli studenti fuori sede hanno dovuto rinunciare ai lavoretti svolti nelle ore non passate sui libri e si sono ritrovati a gravare sulle proprie famiglie magari già segnate dalla crisi. Per questo l’Unione degli universitari ha sottolineato l’emergenza di avere risposte al più presto. “Non possiamo rimanere indifferenti di fronte alle centinaia di richieste di aiuto che ci stanno pervenendo dagli stessi studenti in questi giorni – ha spiegato Enrico Gulluni, Coordinatore nazionale dell’Unione degli universitari -. Insieme al Sunia, il sindacato degli inquilini, e alla Cgil abbiamo inviato una lettera al governo e a tutti gli attori istituzionali affinché vengano discusse e previste quanto prima forme di sussidio alle famiglie in difficoltà”.

Alcune Regioni lo hanno già fatto. “Lazio, Sicilia e Toscana hanno già autonomamente adottato disposizioni per stanziare appositi fondi regionali per venire incontro ai soggetti più deboli, contribuendo a sostenere i canoni di locazione per gli studenti fuori sede – ha aggiunto Gulluni -. Le misure di sostegno economico in questa difficile situazione sono fondamentali per garantire l’accesso al diritto allo studio a tutti e a tutte, ma è necessario un massiccio intervento nazionale per dare risposte a questa crisi”.

“Un sostegno economico agli affitti è stato richiesto anche dal Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu) in un documento inviato al Ministero dell’Università – aggiunge Sofia Giunta, capogruppo dell’Unione degli universitari in Cnsu – Inoltre, dieci giorni fa è stato approvato un ordine del giorno nel Senato della Repubblica che apre alla possibilità di prevedere un supporto economico (tramite contributo e/o detrazione fiscale) per alleggerire l’impatto affitti sugli studenti universitari fuori sede. Questi interventi devono essere realizzati subito, non possiamo più aspettare, non ce lo possiamo permettere”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Coronavirus, la “fase 2” inizia dalla formazione dei lavoratori

next
Articolo Successivo

Coronavirus, niente accordo sulla cassa integrazione: in un’azienda informatica di Torino il primo sciopero in smartworking

next