Diminuiscono trapianti e donazioni in Italia, ma aumenta il tasso di consensi al prelievo. Il punto della situazione del Centro nazionale trapianti in occasione della Giornata nazionale delle donazioni, il 19 aprile, che cade proprio mentre l’emergenza coronavirus ha portato gli ospedali quasi al collasso e ha trasformato ogni reparto in terapia intensiva per sopperire alla mancanza di posti letto. Le sale operatorie ne hanno risentito e anche le donazioni di organi hanno dovuto confrontarsi con un calo inevitabile: 23,5% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (27 febbraio-16 aprile). Dall’inizio dell’emergenza Covid-19 i donatori utilizzati, infatti, sono stati 127, contro i 166 del 2019. Tra le motivazioni, anche la complessa situazione delle terapie intensive, luoghi in cui si può procedere all’eventuale trapianto di organi dopo l’accertamento di morte.

Capovolta e non negativa, invece, la situazione prima della crisi sanitaria: le donazioni erano aumentate del 13,1% dal 1 gennaio al 26 febbraio 2020 (rispetto allo stesso periodo del 2019). Più contenuto il calo dei trapianti, anche se rilevante: durante la pandemia sono stati eseguiti il 16,8% in meno rispetto alle stesse settimane del 2019 (362 le operazioni svolte). Nonostante i numeri negativi, il bilancio del 2020 resta positivo (+3%): soprattutto grazie alla forte crescita dell’attività che si era registrata prima della quarantena, tra gennaio e febbraio.

Se la pandemia ha rallentato l’esecuzione di trapianti, non è riuscita a frenare l’aumento, già registrato prima della crisi sanitaria, del numero dei consensi a donare: rispetto il 2019 è salito del 7,8%. Dall’inizio dell’emergenza i “no” alle donazioni di organi sono diminuiti dal 33,1% del 2019 al 25,3%. Prima del covid, tra gennaio e febbraio, i “no” erano stati il 26,7% (30,5% negli stessi mesi del 2019).

“L’impatto della pandemia sui trapianti era atteso, ma il sistema sta tenendo“, ha commentato il direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo, “e questo non era scontato, visto che negli altri paesi europei si osservano cali molto più drammatici”. Per Cardillo “il merito è dello sforzo straordinario che stanno compiendo tutti gli operatori sanitari della rete trapiantologica, quasi tutti contemporaneamente impegnati anche nell’assistenza ai pazienti positivi ricoverati nelle rianimazioni e nei reparti. Quello che chiediamo agli italiani è di sostenere questo impegno con il loro consenso alla donazione: senza il ‘sì’ dei cittadini nessun trapianto è possibile”.

Da non dimenticare, però, è anche l’aspetto umano: l’emergenza sanitaria non porta con sé solo difficoltà ‘tecniche’. Ma anche paura. Un mese fa, infatti, in Sicilia, due pazienti in lista d’attesa hanno preferito rinviare il trapianto per il timore di contrarre il coronavirus. “Purtroppo abbiamo dovuto rifiutare due organi perché i nostri pazienti hanno rinunciato temendo il contagio – ha raccontato il professore Pierfrancesco Veroux, direttore del centro trapianti del Policlinico Vittorio Emanuele, Catania, che ha sottolineato che le “donazioni e i trapianti avvengono in totale sicurezza nel rispetto di protocolli e linee guida e di percorsi differenziati”.

E per evitare che episodi del genere accadano ancora, “insieme agli altri due centri trapianto siciliani abbiamo dato la nostra disponibilità a supportare le regioni del Nord nel caso in cui i loro centri fossero impossibilitati a procedere – ha aggiunto il direttore – per scongiurare l’ipotesi di dovere rinunciare al trapianto sul paziente selezionato”.

L’Italia dei trapianti comunque non si è fermata, anche in un momento di estrema emergenza: è la Toscana la prima regione nell’offerta di organi e tessuti da gennaio a marzo: con una proiezione di cento donazioni per milione di abitanti e con una media nazionale di 41,4. “E’ la forza del cuore toscano – sottolinea l’assessore alla salute della Toscana, Stefania Saccardi – ed è importante che ognuno continui a fare la propria parte”.

In occasione della Giornata nazionale della donazione il Ministero della Salute e il Centro nazionale trapianti ricordano e invitano tutti a scaricare il tesserino che attesta la volontà alla donazione dal sito www.diamoilmegliodinoi.it, a firmarlo e a conservarlo nel portafogli tra i documenti. Un gesto che in questi giorni hanno compiuto pubblicamente il ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro e infine il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli nel corso della conferenza stampa della Protezione civile del 17 marzo. “Stiamo focalizzando la nostra attenzione sul tema del coronavirus, perché è la nostra sfida più importante – ha sottolineato Brusaferro – Ma anche in questo periodo il nostro Servizio sanitario nazionale continua a garantire i trapianti, compatibilmente con le donazioni disponibili”.

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