Per la prima volta in Germania ogni malato affetto da coronavirus infetta in media meno di una persona: secondo una stima pubblicata dal Robert Koch Institute, l’autorità federale responsabile del monitoraggio epidemiologico, il tasso di infezione nel Paese è sceso infatti a meno di uno, per l’esattezza a 0,7. Esulta il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn: “Le misure fin qui adottate hanno avuto successo e l’esplosione del contagio è attualmente gestibile“. La cancelliera tedesca Angela Merkel questa settimana ha detto che il cosiddetto tasso di riproduzione è un indicatore chiave che il governo utilizza per valutare le prossime azioni sul lockdown e il suo eventuale allentamento. Ma per ora, nonostante i dati favorevoli, la Germania ha scelto la linea della prudenza: misure restrittive prorogate fino al 3 maggio, come in Italia, e parziale riapertura dei negozi dal 20 aprile, seppure con importanti differenze da Land a Land e con la necessità di un aggiornamento ogni due settimane per calibrare gli allentamenti. “In questa situazione – ha spiegato Merkel in un video rivolto ai tedeschi che ha fatto il giro dei social – la cautela è d’obbligo“.

Parlando ai giornalisti a Berlino, il ministro Spahn ha detto che l’aumento dei casi di Covid-19 non è più esponenziale, ma lineare. Secondo i dati del Robert Koch Institute, il numero di persone contagiate da ogni persona è calato alle 0,7, da 1,3 dell’8 aprile scorso. Spahn ha aggiunto che dal 12 aprile il Paese ha anche registrato un numero maggiore di guariti rispetto a quello di casi attivi. Spahn ha parlato di 1,7 milioni di test condotti e che è possibile, se necessario, effettuarne 350mila ogni settimana. La Germania è riuscito a contenere l’esplosione del contagio soprattutto grazie al coinvolgimento dei medici di base e a una strategia per eseguire i tamponi che ha tenuto al riparo gli ospedali, stando ai casi fin qui emersi. Fra le ragioni, ha aggiunto il ministro Spahn, un “sistema sanitario complessivamente in buono stato” che oggi ha una capacità di 40mila posti di terapia intensiva, secondo i dati ufficiali. “Da maggio negli ospedali si dovrebbe tornare progressivamente verso una nuova normalità, nella quale si possano recuperare anche gli interventi chirurgici rimandati”, ha spiegato il ministro della Saluta. Ma saranno comunque conservati un 20-30% dei posti di terapia intensiva per il Covid-19.

Contando su questi dati, il governo ha annunciato lunedì un graduale allentamento delle misure restrittive in vigore per combattere la pandemia. Restano in vigore fino al 3 maggio tutte le misure di sicurezza, come la distanza interpersonale o l’obbligo all’aperto di poter stare solo con un’altra persona. Divieti meno stringenti rispetto a quelli presenti in Italia, anche perché il governo tedesco si affida molto di più alle raccomandazioni, come il consiglio – ma non l’obbligo – di indossare le mascherine. Sono poi i vari Länder a decidere: in Sassonia, ad esempio, entrerà in vigore da lunedì l’obbligo della mascherina nei mezzi di trasporto pubblico e nei negozi.

Da lunedì 20 aprile riaprono infatti alcuni negozi, ma solo se hanno fino a 800 metri quadrati di spazio commerciale e se dimostrano di rispettare le norme igieniche. Anche in questo, sono poi i Länder ad emanare regole specifiche che dovranno essere rispettate. Restano chiusi i ristoranti, i bar e i club – a data da destinarsi – così come le chiese e gli altri luoghi di culto. I grandi eventi, dai concerti alle partite di calcio con il pubblico, non si potranno tenere almeno fino al 31 agosto. Le scuole dovrebbero ripartire gradualmente dal 4 maggio, con priorità agli alunni che devono fare la maturità o passare dalla primaria alla scuola secondaria. Anche in questo caso, sono i governatori dei Länder a prendere decisioni precisi in merito e il primo ministro bavarese Markus Söder ha già spiegato che rinvierà l’apertura almeno all’11 maggio.

Per spiegare ai tedeschi la dovuta cautela nell’ammorbidimento delle misure restrittive contro il coronavirus, Angela Merkel – che come noto ha alle spalle studi di Fisica – si è lanciata giovedì in un racconto dettagliato della relazione fra la contagiosità del virus e i posti di terapia intensiva del sistema sanitario tedesco. “Se dovessimo arrivare alla situazione in cui ognuno di noi contagia 1,1 persone, raggiungeremmo a ottobre la capacità di posti di terapia intensiva del nostro sistema sanitario. Se il valore diventerà 1,2 (e cioè ciascuno contagia solo un 20% in più, e dunque che su 5 persone una ne infetta 2 e il resto una sola) raggiungeremmo i limiti del sistema sanitario a luglio. Se il valore diventasse 1,3, il sistema sanitario toccherebbe i suoi limiti già a giugno“. “Vedete dunque quanto sia esiguo lo spazio di manovra”, ha incalzato la Bundeskanzlerin. “L’evoluzione intera è basata sul fatto che noi assumiamo di poter monitorare il numero di contagi. E abbiamo diversi concetti di protezione, grazie ai quali è possibile ammorbidire le misure”. “In questa situazione – ha concluso – la cautela è d’obbligo”.

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