Riaprire subito dopo Pasqua sarebbe una follia, visti i dati che oggi registriamo. Ricordo che stiamo contando 500-600 morti al giorno. Io non so davvero in una situazione del genere come si possa anche solo ipotizzare una riapertura che creerebbe più contagi e più morti”. Così, a “Otto e mezzo”, su La7, il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, commenta le pressioni di molti imprenditori perché si abbia la “fase due” immediatamente dopo Pasqua.

E aggiunge: ”Addirittura leggiamo su alcuni giornali espressioni opinabili sul fatto che vada tutto bene e che stiamo al bel tempo. Se fosse vero che alla fine del mese, come calcola qualcuno sulla base di algoritmi, potremmo arrivare a pochissimi decessi e a 100 nuovi casi di contagio al giorno, a quel punto si potrebbe cominciare a ipotizzare una data. Ma io mi domando se qualcuno sia impazzito. Proprio oggi sul Fatto – chiosa – abbiamo scritto che soltanto nella Bergamasca e nella Bresciana, dove si registra il più alto tasso di mortalità non solo in Italia ma nel mondo, ci sono 7mila fabbriche che continuano a lavorare in deroga, perché fanno l’autocertificazione sullo stato di necessità alle prefetture, che, avendo pochissimi addetti, non possono certamente andare a controllare 7mila aziende. Immaginate quanta gente movimenta questo alto numero di fabbriche aperte. Siamo sicuri che in quelle fabbriche si lavori a distanza di sicurezza? Ci vorrebbero dei controlli ma non ci sono gli strumenti per farli. Io penso che si stia davvero scherzando col fuoco in una fase come questa”.

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