Non si potrà andare in piazza, ma il tradizionale corteo del 25 aprile si farà lo stesso. Sarà una manifestazione virtuale quella organizzata dall’Anpi, ma con un vero e proprio comizio trasmesso in streaming e Bella ciao cantata dai balconi di tutta Italia. E al tempo stesso, tramite la piattaforma 25aprile2020.it si raccoglieranno fondi per Caritas e Croce rossa italiana. Se le misure restrittive per far fronte alla pandemia da coronavirus costringeranno gli italiani in casa ancora per molte settimane, l’Associazione nazionale partigiani italiani ha lanciato un appello perché il 25 aprile sia celebrato comunque in altre forme in tutta Italia. La manifestazione, prevista per le 11, si aprirà con l’Inno di Mameli e parteciperanno: Carla Federica Nespolo, presidente nazionale Anpi; Maria Lisa Cinciari Rodano, staffetta partigiana; Sara Diena, attivista di Libera. E si concluderà appunto con il coro di “Bella ciao”.

L’appello dell’Anpi è già stato sottoscritto da centinaia di artisti, intellettuali ed esponenti della società civile. Da Liliana Segre a Massimo Bottura, poi Renzo Piano a Francesco Guccini. E, tra gli altri: Daniele Abbado, Stefano Accorsi, Lirio Abbate, Simonetta Agnello Hornby, Vittorio Agnoletto, Biagio Antonacci, Giovanni Allevi, Antonio Albanese, Alessandro Bergonzoni, Enzo Bianchi, Luciano Canfora, Elisabetta Canalis, Vasco Rossi, Gustavo Zagrebelsky, Fabio Volo, Bobo Vieri, Beppe Vessicchio, Jo Squillo, Rita Pavone, Maria De Filippi (qui la lista completa dei 1300). Tra i promotori Carlo Petrini, il fondatore di slow food: “Tutto nasce”, ha detto in un’intervista al Corriere della sera, “da un appello sottoscritto da oltre millequattrocento protagonisti italiani della cultura, della società civile, dello spettacolo e dello sport”. E, secondo Petrini, “la trasversalità delle firme ribadisce quanto il 25 aprile sia la festa di tutti. Mentre siamo costretti all’isolamento contro un virus invisibile, possiamo stringerci almeno virtualmente”. E proprio il manifesto dell’iniziativa recita: “Oggi abbiamo bisogno più che mai di celebrare la nostra libertà. In un momento in cui siamo costretti all’isolamento per combattere un nemico invisibile, in cui la distanza sociale ci rende un pò più soli, possiamo e dobbiamo stringerci e sostenerci”. Quindi la conclusione: “Sarà un 25 aprile di liberazione, forse il più grande dal Dopoguerra”.

Nessun politico ha sottoscritto l’appello, proprio per mantenere la trasversalità dell’iniziativa, ma il Partito democratico ha dichiarato pubblicamente il proprio sostegno alla manifestazione. “Aderiamo all’appello”, ha scritto su Facebook il segretario Nicola Zingaretti. “Una grande piazza digitale e virtuale per unire l’Italia nel nome della democrazia, della libertà e di un futuro migliore per tutti. Ne abbiamo bisogno. #iorestolibero”.

Intanto sono decine le iniziative in tutta Italia per tenere viva l’attenzione sulle celebrazioni del 25 aprile. Roberto Cenati, presidente dell’Anpi provinciale di Milano, ha annunciato “il piano B” per le manifestazioni in Lombardia. “Faremo una campagna sui social network con l’hashtag #giornipartigiani. Invitiamo tutti a inviare per mail contributi, video, storie e interviste da pubblicare sul profilo Facebook dell’associazione partigiani.

Infine, l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri di Milano, insieme all’Istituto Cervi e a tutti i 65 Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea sparsi sul territorio nazionale, congiuntamente alla rete di luoghi “Paesaggi della Memoria” ha lanciato la campagna social #raccontiamolaresistenza. “Dal 29 marzo (data della costituzione del triumvirato insurrezionale del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) al 2 maggio (che segna la resa tedesca in Italia)”, spiegano, “sarà possibile visionare i materiali documentari e memoriali del Parri e della sua rete, con contributi inediti. Sarà possibile anche partecipare attivamente postando testi, documenti, foto, filmati o altro. Basterà iscriversi e darsi un nome di battaglia“.

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