Un brusco stop a tutte le attività, la necessità di riorganizzarsi e concentrare le forze sull’emergenza Covid-19 che, inoltre, richiede maggiori sforzi dal punto di vista del personale e dei macchinari e fa calare il sostegno economico verso tutte le altre cause. Sono solo alcuni dei fattori che stanno indebolendo le organizzazioni non profit italiane che, nonostante le difficoltà, continuano a operare e si rivelano ancora oggi un soggetto importante per sostenere la lotta al coronavirus e assistere le persone più fragili. Per questo, Italia non profit ha deciso di mettere a disposizione di questi enti la piattaforma “Aiuta Chi Aiuta” per dare visibilità alle loro campagne di raccolta fondi su tutto il territorio internazionale e nazionale, filtrandole per provincia, ed evitare che venga meno il sostegno a queste organizzazioni che, di conseguenza, ne provocherebbe un indebolimento sia economico che operativo.

“Non esiste una serie A e una serie B delle buone cause – spiega Giulia Frangione, amministratore unico di Italia non profit – La nostra decisione di dare spazio tanto alle raccolte fondi dedicate al Covid-19 quanto ad altre è motivata dal fatto che entrambe le categorie di campagne sono importanti. Se l’emergenza Covid-19 è fin troppo nota, meno conosciuta è l’emergenza che stanno affrontando tutte quelle organizzazioni che restano in prima linea su altri fronti, nell’interesse dei più fragili, ma senza avere la possibilità di fare raccolta fondi e quindi rischiano di ridurre pesantemente le loro attività. Sulla pagina si possono trovare tantissime iniziative attivate dalle organizzazioni in risposta al coronavirus, a dimostrazione che ci sono tanti modi per aiutare la propria comunità”.

Così, sulla piattaforma si possono trovare due macroaree alle quali accedere per sostenere una delle campagne esistenti. La prima che include tutte le raccolte fondi dedicate all’emergenza coronavirus “che finanziano un’attività di prima linea, propria dell’ente o di terzi (ad esempio gli ospedali), che agiscono direttamente sulle cause e/o sugli effetti anche potenziali che il virus può avere su persone e comunità”. La seconda, invece, raccoglie tutte le iniziative dedicate ad altri fini e non necessariamente legate all’emergenza coronavirus.

Sarà inoltre possibile, sia per aziende che per singoli cittadini, donare beni o servizi, in base alle richieste avanzate dalle organizzazioni registrate nel portale. Si potrà quindi offrire il proprio contributo regalando ad esempio mascherine, guanti, prodotti per la sanificazione, cibo e bevande, cancelleria, servizi digitali come webinar e formazione.

“L’Associazione italiana foundraiser (Assif) ha caldeggiato questa pagina per non dimenticare che il vero motore della raccolta fondi, della fiducia e trasparenza verso i donatori sono le organizzazioni non profit, a cui non dobbiamo, soprattutto in questo momento, far mancare il nostro sostegno”, ha aggiunto il presidente di Assif, Nicola Bedogni.

Articolo Successivo

Sono le Venti (Nove) mostra strade e mercati affollati da Nord a Sud d’Italia: le immagini

next