Negli ospedali italiani la richiesta di posti letto e di macchinari aumenta di giorno in giorno, così come ne diminuisce purtroppo la disponibilità. In questo senso la lotta all’epidemia di coronavirus sta mettendo a dura prova la capacità produttiva di Siare Engineering, il maggior costruttore italiano di ventilatori polmonari utilizzati nei reparti di terapia intensiva.

Ma la bolognese Siare non conta più di 35 dipendenti e per l’azienda soddisfare tutte le richieste in arrivo dagli ospedali diventa sempre più difficile. Secondo quanto riportato da Reuters, un aiuto potrebbe arrivare da FCA, Ferrari e Marelli: questi infatti si occuperebbero della produzione e assemblaggio dei ventilatori, e soprattutto dell’approvvigionamento dei componenti necessari.

“Siamo in contatto con FCA, Ferrari e Marelli per capire se potranno darci una mano nel processo di produzione che riguarda la parte elettronica” ha dichiarato Gianluca Preziosa, amministratore delegato della Siare. Intanto un portavoce di Exor, controllata di Fiat Chrysler e Ferrari, ha fatto sapere che le opzioni sul tavolo al momento sono due: la prima vedrebbe il supporto dei tre costruttori all’azienda bolognese per intensificare la produzione nell’impianto di Crespellano-Valsamoggia, mentre la seconda porterebbe la produzione di alcune parti dei dispositivi direttamente nelle strutture del gruppo italoamericano e di Ferrari; verosimilmente questo potrebbe accadere proprio a Maranello, non distante dalla sede della Siare.

Intanto anche all’estero i governi di Washington e Londra stanno chiedendo il sostegno dell’industria automotive (e aerospaziale) per accelerare la produzione di ventilatori e altri dispositivi medici necessari alla terapia intensiva. McLaren, Nissan, Ford, General Motors sono già impegnati con i governi statunitense e britannico, mentre nelle ultime ore tramite Twitter anche Elon Musk ha messo “a disposizione” Tesla per sostenere la produzione dei dispositivi necessari.

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