Vogliamo dirci la verità? Se le mascherine mancano è anzitutto perché le burocrazie regionali, tutte delegate alla gestione operativa del sistema sanitario, non hanno provveduto a stoccarle per tempo avendo sottostimato gravemente l’esigenza. Quindi, l’imputato numero 1 sono le Regioni.
La defaillance della Protezione civile, che evidentemente ha commesso lo stesso errore di valutazione, arriva semmai dopo e non prima di questo buco operativo.
Poi perché non dirci una terza verità: essendo mondiale l’emergenza sanitaria nessun Paese che le produce accetta di venderle. L’India non ha accolto l’ordine avanzato dall’Italia, così pure la Romania, e così la Francia. Ciascuno, potendoselo permettere, requisisce e trattiene. Solo ieri la cancelliera Merkel ha accettato di farle giungere nel numero di un milione, dopo che la consegna, su sua richiesta, era stata bloccata.
La quarta verità: l’Italia si trova in difficoltà perché non produce questo presidio sanitario. La libera impresa da tempo non ritiene il mercato sufficientemente redditizio. Si sta provvedendo alla realizzazione di una linea produttiva di emergenza, ma i tempi sono purtroppo più lunghi rispetto all’urgenza.
Mettere in fila le verità significa mettere in fila le responsabilità e capire che la polemica non basta a tacitare le colpe, semmai a nasconderle sotto un sordo e ora piuttosto inutile rumore di fondo.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez