“Forse non tutti ci pensano ma qui in Oncoematologia Pediatrica serve tanto sangue”. L’appello a non fermare le donazioni, anche nell’emergenza del Covid-19, arriva pure dall’Ospedale Santa Chiara di Pisa, dove Luca Coccoli, oncologo nel reparto di Oncoematologia Pediatrica, ricorda a tutti che non solo le operazioni chirurgiche, ma pure le chemioterapie rischiano per la prima volta di fermarsi per carenza di sangue, in tutta Italia. Lo fa con un video diffuso sui social, che ha già raccolto oltre 12.600 visualizzazioni. In un reparto come quello pediatrico di Pisa, servono circa 1200 sacche all’anno. Ma il divieto di uscire imposto per contenere il contagio da Covid-19 rischia di far calare vertiginosamente il numero di donatori. “Se dovesse succedere, potrebbe pesare anche molto nel timing terapeutico dei bambini e ragazzi. La chemioterapia, imprescindibile per i tumori maligni, si fa sapendo che ci sarà sangue per le trasfusioni, se dovessero servire per sostenere il bambino tra un ciclo e l’altro. La chemio infatti funziona abbattendo le cellule a rapida replicazione: quelle tumorali, ma anche quelle del sangue. Per questo servono i donatori: per riportare i valori a livelli sufficienti per sostenere un altro ciclo. Il sangue artificiale non esiste ancora”, spiega Coccoli a ilfattoquotidiano.it. Le precauzioni non mancano. “Qui da noi c’è un filtro prima di entrare: si dà una mascherina al donatore, il gel per disinfettare le mani, si prende la temperatura con il termometro elettronico, come sempre c’è una valutazione del medico. Inoltre l’ingresso per i donatori di sangue è separato dal pronto soccorso”, conclude l’oncologo.

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