Mentre si moltiplicano gli appelli di medici, infermieri, esperti del settore che chiedono a TUTTI di restare a casa perché siamo al collasso sanitario, la città di Codogno, domani, riaprirà il suo mercato settimanale. Lo ha annunciato il sindaco con un post sulla sua pagina Facebook: dopo una pioggia di critiche, esattamente 5 ore dopo il post, precisa che la decisione non dipende dal Comune ma che la riapertura è prevista dalla nuove “regole”. E invita i cittadini a disertare.

Spero che entro domani mattina qualche rappresentante delle istituzioni assennato faccia pressioni sul prefetto, o chi di dovere, per cancellare questa “occasione” per diffondere ancora il contagio. Pensate ai coraggiosissimi esemplari della specie umana, che rivedendosi magari si saluteranno con una stretta di mano o un bacio sulla guancia, dopo aver starnutito o tossito, per poi andare insieme al bar a prendere il caffè e sfogliare i quotidiani, leccandosi le dita per girare le pagine. Quanti controllori bisognerebbe schierare per il sacrosanto rispetto delle regole?

Noi di certo non usciremo di casa. Smart-working tutta la vita. Spalmato 7 giorni su 7, ovviamente, per recuperare il tempo da dedicare ai bambini e alla cura della casa. Si esce solo ed esclusivamente per andare al supermercato (quando serve) o in farmacia. Si gioca nel giardino di casa. E quando il sole lo permette, una passeggiata verso i campi, all’aria aperta: in tarda mattinata verso ora di pranzo per incontrare (a distanza) il minor numero di persone possibile. Mio papà lo vedo solo affacciato al balcone, mia mamma ogni tanto passa da casa nostra, ma non entra e tiene sempre la mascherina.

Sono davvero tante, tantissime le persone che si sentivano più al sicuro quando c’erano i blocchi in entrata e in uscita dal lodigiano. La promiscuità ritrovata farà tornare il virus, qui, ora che il trend dei contagi è in miglioramento? I treni non fermeranno ancora nelle stazioni di Casalpusterlengo e Codogno, quindi non ci saranno centinaia di pendolari che si sposteranno sui treni. Da quello che ho capito, comunque, chi vuole andare in macchina a lavorare a Milano o Piacenza, può farlo. Anche se quello della certificazioni mi sembra un altro rebus ancora irrisolto.

Intanto ho saputo che stanno sanificando l’Unilever, l’azienda per cui lavorava il primo paziente positivo, che da oggi respira autonomamente, per permettere il ritorno al lavoro: in sicurezza.

#iorestoacasa

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