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Coronavirus, i genitori del 38enne contagiato: “La cena con il manager rientrato dalla Cina risale a gennaio. Ha la febbre da domenica”

La coppia, intervistata da Fanpage.it, ha dichiarato che il primo incontro con il manager che potrebbe aver contagiato il figlio è avvenuto prima di febbraio. I due hanno anche ricostruito il decorso della sua malattia e hanno detto di avergli fatto visita in reparto: "Lo abbiamo intravisto, hanno fatto un'eccezione per noi perché non si poteva"
Coronavirus, i genitori del 38enne contagiato: “La cena con il manager rientrato dalla Cina risale a gennaio. Ha la febbre da domenica”
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“La cena risale a gennaio”. I genitori del 38enne, attualmente in gravi condizioni nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale di Codogno per Coronavirus, intervistati da Fanpage.it, hanno ricostruito gli ultimi giorni del figlio. E hanno rivelato che il primo incontro con il manager, che potrebbe, ma non è ancora stato accertato, aver contagiato il figlio, non risale ai primi di febbraio ma “a gennaio”.

Per quanto riguarda il decorso della malattia, i genitori hanno dichiarato: “Mercoledì non stava già bene, ma non era in Terapia intensiva, era in reparto. Domenica aveva la febbre, lunedì aveva la febbre. E’ stato ricoverato al pronto soccorso martedì mattina, poi è stato dimesso, ma quando è tornato a casa non è stato bene ed è tornato con la febbre a 40. È stato in Medicina per un giorno, poi si è aggravato ed è stato intubato”, ha detto la madre. “Lui dorme, è una cosa penosa – ha detto il padre a Fanpage.it – Noi l’abbiamo intravisto perché non si poteva. Hanno fatto un’eccezione per noi, il medico ci ha visto che eravamo distrutti e ci ha accontentati. Era meglio non vederlo. Noi stiamo bene, non abbiamo nessun sintomo. Ma non possiamo proprio dire che stiamo bene, è un’eresia”.

“Ci hanno detto di non uscire e di non fare entrare nessuno. Devono ancora venire, quando non lo so”, hanno detto i due. “Abbiamo dovuto fare i diavoli a quattro. Continuiamo a chiedere: ‘Ma venite o non venite?’. Pensavamo che la famiglia sarebbe stata avvisata più celermente, ma ci hanno spiegato che la questione è molto caotica”. I due poi hanno chiarito: “Ci lamentiamo perché siamo in queste condizioni: quello che ci manca è un po’ più di informazione, il resto è eccellente”.

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