Saranno i tassi dei mutui ai minimi storici, sarà che gli italiani storicamente apprezzano gli investimenti nel mattone: dopo un decennio i prezzi delle case sembrano avviarsi verso un aumento, così come il numero di transazioni immobiliari. Come rileva un articolo di Immobiliare.it, gli esperti prevedono uno scenario incoraggiante per il 2020 sul fronte del mercato residenziale del nostro Paese.

Ripresa delle compravendite

La società di consulenza Nomisma ha calcolato che nel 2019 gli scambi immobiliari hanno raggiunto quota 662 mila, il 92% dei quali relativi al comparto residenziale. E per il 2020 si prospetta un trend simile, accompagnato da una ripresa dei prezzi che dovrebbe confermare il timido +0,2% del 2019 anche nei prossimi dodici mesi, prima di raggiungere quota +0,7% nel 2021 e +1,1% nel 2022. Questo nonostante le banche abbiano irrigidito i criteri per l’erogazione dei mutui, che infatti sono scesi dal 58,2% del 2018 al 51,8% del 2019, mentre aumentano gli acquisti in contanti.

Un mercato a tre velocità

Se il quadro appare in linea generale roseo, emergono delle distinzioni a seconda delle varie zone d’Italia. Lo spiega Carlo Giordano, AD di Immobiliare.it, che parla di tre macro-aree con un andamento del mercato immobiliare molto differente:

  • da una parte ci sono Milano e, seppure in maniera leggermente inferiore, Roma, dove i prezzi delle case sono destinati ad aumentare;
  • dall’altra i capoluoghi con più di 300 mila abitanti, il cui trend dipenderà dalle singole peculiarità;
  • in terza battuta la provincia, che sembra destinata a un costante calo nel valore dei propri immobili, con l’esclusione di alcune aree d’eccellenza come la campagna toscana.

Un trend invertibile?

Il punto di partenza di ogni riflessione è la necessità di investire cifre importanti nella riqualificazione e nello svecchiamento di un patrimonio immobiliare costituito principalmente da abitazioni con oltre trent’anni (il 60% del totale). E non solo intervenendo sui singoli appartamenti, bensì sugli stabili nella loro interezza: il che è particolarmente difficile, perché i condomìni sono frammentati nella piccola proprietà privata. Secondo Carlo Giordano, «la ripresa immobiliare proseguirà solo dove è già partita senza coinvolgere il resto del Paese, che in mancanza di interventi di valorizzazione turistica del territorio rimarrà in una fase di stagnazione».

Articolo Precedente

Lavori di ristrutturazione: come rendere la casa più ecologica

next
Articolo Successivo

Casa: un terzo delle famiglie italiane ne ha una di proprietà

next