La zona morta. Non c’entrano nulla Gigi Maifredi o Arrigo Sacchi. Lo sbadiglio televisivo ufficiale della domenica pomeriggio ha da oggi un nome, un cognome, e perfino una preposizione semplice: A Tutta Rete. Cinquanta minuti di spazio grigio, di nebbia in Val Padana, di sole a catinelle, rigorosamente dai campi (chiusi) e dagli spogliatoi (chiusi pure loro), per carpire mugugni, mezze frasi, sguardi modello Grande Fratello (vip) di inumiditi giocatori (e tecnici) appena usciti dalla doccia del post partita. Giaculatorie di gel luccicante e cuffie colorate (che accidenti ascoltano in continuazione i calciatori? Rita Pavone?). Sfibrante attesa a penzoloni sulle transenne. Ponte dei Sospiri di mamma Rai. A Tutta Rete ha ritmo e simpatia di un qualunque trenino di capodanno con annessa orchestra di Mario Canello che entro mezzanotte deve andare da un’altra parte a suonare. C’è interesse ad ascoltare una sintesi tattica di pochi istanti dell’allenatore in seconda del Lecce? C’è ancora un barlume di interesse per le dichiarazioni di un panchinaro della Spal che si lamenta del quarto uomo trovato a casa a letto con sua moglie? C’è spazio, anche solo a livello di captazione neuronale, per tenere a mente l’umore del massaggiatore e dell’autista del pullman del Brescia dopo il fallo laterale non concesso alle rondinelle quando la casistica dice che dall’80esimo al 90esimo il Brescia non ottiene – gomblotto! – più rimesse laterali dal match contro la Pistoiese del 30 settembre 1984? Ebbene, la risposta dallo studio di A Tutta Rete è: “Sì, eccome”.

Ferve infatti un’analisi. Logica, grammaticale, del sangue e delle urine. Non c’è traccia di doping nello studiolo con scrivania a mezzaluna che verso sera serve a Paola Ferrari per lanciare anatemi via tweet. Come dire, gli ospiti fissi Massimo De Luca e Domenico Marocchino non prendono nulla. Sono così al naturale. Davvero attendono con entusiasmo pentecostale anche i più infinitesimali dei battibecchi tra steward di San Siro e addetti stampa del Via del Mare. Guai se sfuggisse un sussurro, guai se ci si perdesse un grido strozzato da qualche anfratto degli spogliatoi del Franchi. E visto che tanto di gol non se ne possono ancora vedere, ecco un bel riassunto di accese controversie di mercato. Il trasferimento di Rui Barros al Porto. I tentennamenti di Gigi Riva attirato dalla Juventus. La decisione di chiudere la carriera tornando all’Inter da parte di Peppino Meazza. Poi è chiaro se non si è ancora sazi di figuranti che passano davanti ai microfoni della Rai e di scoop sul prossimo terzino della Salernitana, ecco l’angolo social. Imperdibile, inarrivabile, semplicemente al passo coi tempi. Tutti i fotomontaggi, i meme, le gif che nelle ore precedenti sono stati macinati e digeriti in pochi minuti ritornano come zombie di Romero tra le tavole del sacro canale 2.

Anche se tra un fazzoletto nel taschino del signorile De Luca laureato in filosofia (chapeau Massimo, stare lì dev’essere davvero un supplizio) e le camicie da Papeete, con battuta sagace, di Marocchino (scegliere tra: “Dare carota e bastoni” – riferito al giocatore dell’Inter – e “Paganini non ripete” – riferito al collega che si occupa di mercato), la vera icona del misunderstanding è il conduttore Marco Lollobrigida. Tutto strizzato in un abito da matrimonio, loquace e sorridente che nemmeno fosse lui lo sposo, Lollobrigida, nessuna parentela con la Lollo nazionale, riprende paradossalmente l’Andrea Renzi ne L’uomo in più di Paolo Sorrentino che si presenta ad una sobria festa di carnevale vestito con calzoncini corti, scarpe coi tacchetti, e maglia di Platini. Se volete fare uno slancio, protendervi verso un infinito che vada oltre al turbine di emozioni che A Tutta Rete fornisce ineluttabilmente ogni domenica pomeriggio permetteteci un suggerimento: qualcuno firmi una deroga per mostrare un golletto, anche ripreso di straforo dallo smartphone di un tifoso, fotografato con una vecchia polaroid, raccontato anche solo dalla voce di Niccolò Carosio. Il calcio senza gol in tv a partita finita è come il porno pixelato dei video giapponesi: immagini quello che si dovrebbe vedere ma godi di più a cambiare canale per vedere Mara Venier.

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