“Se avete occasione di sentire mia figlia Lucia, ditele semplicemente che dovrebbe provare un po’ di umana vergogna nel raccontare balle, del tipo che non ci parliamo da quando lei aveva cinque anni. È assolutamente falso, una bugia sesquipedale. E’ proprio una falsità a livello documentale ed è dimostrabile. Se Lucia vincerà le elezioni regionali, cosa più che possibile, il mio sarà uno dei primi telegrammi. Non c’è problema”. Sono le parole pronunciate ai microfoni de La Zanzara, su Radio24, da Giambattista Borgonzoni, padre di Lucia Borgonzoni, candidata leghista del centrodestra alla presidenza della Regione Emilia Romagna.

L’architetto bolognese, notoriamente sostenitore del candidato di centrosinistra Stefano Bonaccini, esprime il suo supporto al movimento delle Sardine, a cui ha donato alcuni quadri di famiglia (“portano una ventata di aria fresca nella sinistra italiana e questo lo trovo eccezionale“) e attacca frontalmente il leader della Lega: “Quando vedo il panzone lì, Salvini, mi chiedo una cosa: ma lui ha pagato i diritti e le royalty ad Antonio Albanese, che nel 2008 ha inventato la figura del ministro della paura? Il panzone usa anche dei termini e delle locuzioni che si richiamano al Ventennio, ma io credo che comunque il nostro Paese possa resistere”.

A Cruciani che gli ricorda l’antitesi assoluta tra le Sardine e Lucia Borgonzoni, il padre della parlamentare risponde: “Ma secondo voi ascendenti e discendenti devono avere necessariamente gli stessi orizzonti culturali e politici? Non mi dà affatto dolore il fatto che mia figlia si sia candidata con la Lega, Penso che Lucia sia una persona molto ‘borgonzoniana’. Quindi, scusatemi per la supponenza, ma penso che mia figlia sia una persona di qualità. Ma, se c’è un dramma in Italia, è il familismo. Io in realtà dovrei ricevere dalle persone di cultura di centro, di destra e di sinistra una bella medaglia, magari una patacca di rame e sentirmi dire: ‘Quanto sei bravo Borgonzoni che rompi questo tabù orrendo del familismo’. Il familismo sta distruggendo l’Italia, vi rendete conto?”.

Battuta finale anche sulla leader di Fratelli d’Italia: “Giorgia Meloni? Mi è più simpatica di Salvini per la sua vitalità: è donna e anche ruspante. Certo, è una fascistella. Salvini e Meloni al governo? Spero di non essere impiccato, visto che sono un padre che esprime opinioni dissenzienti da quelle della figlia”.