La polmonite provocata dal virus simile alla Sars che dilagando nella città cinese di Wuhan è “trasmissibile da persona a persona”: la conferma è arrivata da Zhong Nanshan, rinomato esperto della Commissione della salute pubblica del governo di Pechino. Fino ad oggi, il coronavirus ha provocato tre morti, tutti a Wuhan, considerata l’epicentro dell’epidemia. Negli ultimi due giorni sono stati segnalati 136 nuovi contagi. L’aumento dei casi di polmonite ha portato la Cina a intensificare il monitoraggio, con controlli straordinari negli aeroporti. Anche l’Italia ha attivato le procedure sanitarie all’aeroporto di Fiumicino, che ha tre collegamenti diretti con la città di Wuhan.

Tra i nuovi pazienti infetti a Wuhan, si legge in una nota delle autorità sanitarie, 66 sono uomini e 70 donne, con un’età compresa tra i 25 e gli 89 anni, di cui 36 in condizioni gravi o addirittura critiche. Secondo la Commissione Sanitaria Municipale, i pazienti prima del 18 gennaio avevano mostrato sintomi come febbre, tosse, fastidio al torace o dispnea. Tra i nuovi casi, due sono stati segnalati a Pechino e uno a Shenzhen: è la prima volta che il virus è stato identificato in Cina al di fuori della città in cui si è originata l’epidemia. Un altro caso è stato confermato in Corea del Sud: è il quarto caso fuori dai confini, dopo i due verificati in Thailandia e il terzo in Giappone, tutti in persone provenienti dalla città cinese. Le autorità fino a questo momento avevano parlato solo di trasmissione “da animali a uomo”, individuando il focolaio in un mercato di pesce e animali selvatici, chiuso il primo gennaio. Ma un report dell’Imperial College di Londra aveva lanciato l’allarme: secondo gli scienziati inglesi i casi possibili sarebbero stati 1700, molti di più delle decine confermate dal governo di Pechino. Inoltre ipotizzavano già il contagio da persona a persona, tipico del coronavirus, confermato oggi dal governo cinese.

L’allerta cresce soprattutto in vista dei festeggiamenti per il Capodanno lunare (25 gennaio) quando si metteranno in viaggio circa tre miliardi di cinesi, milioni dei quali diretti verso l’estero. Anche gli Stati Uniti si sono attrezzati con controlli negli aeroporti, per ora solo sui voli in arrivo da Wuhan, che ha uno scalo internazionale. Misure d’emergenza anche in Italia, all’aeroporto di Fiumicino, che ha tre voli diretti con Wuhan, e numerosi voli non diretti. “Come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale, all’aeroporto è in vigore una procedura sanitaria per verificare l’eventuale presenza a bordo di casi sospetti sintomatici – ha dichiarato il ministero della Salute – e il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all’Istituto Spallanzani”. Sono state anche affisse locandine informative.