Con l’ultima “strage” salgono a oltre 25 milioni gli ettari di foreste andati in fumo nel 2019, che si classifica come l’anno nero per gli incendi, che hanno duramente colpito dall’Amazzonia all’Artico, dall’Indonesia all’Australia, dove il fuoco continua ad avanzare e si stima che siano già oltre 5 milioni gli ettari attraversati dalle fiamme, con effetti ambientali devastanti per l’intero pianeta. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti, dalla quale si evidenzia che si tratta di una superficie grande poco meno dell’Italia, che si estende su 30 milioni di ettari. Il risultato degli incendi avvenuti in tutto il globo è stato il rilascio nell’atmosfera di circa 6735 miliardi di tonnellate di CO2, secondo il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (Cams), solo tra il primo gennaio e il 30 novembre 2019.
Gli incendi distruggendo le foreste non solo privano il pianeta dei suoi polmoni verdi e del suo tesoro di biodiversità ma – sottolinea la Coldiretti – possono essere responsabili di un inquinamento atmosferico maggiore delle emissioni industriali e produrre una combinazione di particelle, monossido di carbonio e altri inquinanti, che possono essere pericolosi per la salute di tutta la vita sula Terra. Il 2020 si apre infatti – continua la Coldiretti – con una delle più grandi “tragedie” mai avvenute dopo “un anno di fuoco” che secondo gli esperti ha fortemente indebolito le risorse ambientali del pianeta. La “catastrofe senza precedenti” da settembre si è estesa senza tregua in Australia, con incendi di intensità mai sperimentata prima e secondo gli scienziati del Copernicus Atmosphere Monitoring Service il fumo degli incendi è stato trasportato oltre la Nuova Zelanda e sull’Oceano Pacifico meridionale, con osservazioni satellitari che mostrano che potrebbe presto raggiungere addirittura il Sud America
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