Il Tribunale di Palermo ha dissequestrato la Sea-Watch3 e la nave è adesso pronta a tornare nel Mediterraneo. Ad annunciarlo è l’ong che da anni ormai interviene per soccorrere i migranti partiti dalle coste del Nord Africa per raggiungere l’Europa: “Sea Watch ha vinto l’appello al Tribunale Civile di Palermo, la Sea-Watch3 è libera – scrivono su Twitter – Dopo più di cinque mesi bloccati in porto a Licata, ci stiamo preparando per tornare in mare. La giustizia trionfa sul (ex) decreto sicurezza”.

In un comunicato, i membri dell’organizzazione spiegano che “dopo una lunga vicenda che li ha visti criminalizzati, intimiditi e bloccati, la decisione della corte conferma che il nostro lavoro viene svolto nel rispetto della legge, alla quale Sea Watch spera che gli Stati membri dell’Ue si attengano”. Johannes Bayer, presidente della ong tedesca, ha dichiarato che “la Sea-Watch e altri soccorritori sono gli unici a difendere la legge, questo è stato provato anche oggi. Ci aspettiamo di lasciare e ritornare nei porti italiani senza altri problemi o aggressioni”.

Intanto, un’altra ong, Mediterranea Saving Humans, ha lanciato oggi una campagna di sostegno sui social a chi soccorre migranti e salva vite nel Mediterraneo, chiedendo il dissequestro di tutte le navi delle ong bloccate nei porti italiani: “Adesso basta, basta una firma – si legge – Gli attuali ministri dell’Interno, della Difesa, delle Infrastrutture e Trasporti potrebbero, con una loro semplice firma, decidere il dissequestro della nave Mare Jonio e della barca a vela Alex. Sarebbe infatti sufficiente che accogliessero le richieste di ‘revoca in autotutela’ dei Decreti Interministeriali emanati dal precedente governo, liberando subito le nostre imbarcazioni così come Sea-Watch3 ed Eleonore. Il sequestro amministrativo delle navi di soccorso è stato un atto di pura ostilità politica, è tempo che una politica coraggiosa ripristini lo stato di diritto”.

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